Martondea del Giorgione? Giovine: "Accostamento inappropriato"

Polemica del vicesindaco di Castelfranco rispetto alle recenti dichiarazioni dell'ex assessore Saran sulla specialità enogastronomica.

Martondea del Giorgione? Giovine: "Accostamento inappropriato"
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Martondea del Giorgione? Giovine: "Accostamento inappropriato"

In relazione alle dichiarazioni apparse a mezzo stampa, anche sul numero cartaceo di Castelfranco Week dello scorso 7 dicembre, sul tema della “Martondea” del Giorgione, il vicesindaco, Gianfranco Giovine, ci ha tenuto a precisare quanto segue: “L'utilizzo spregiudicato del nome del più significativo artista Castellano, apprezzato perfino da Leonardo da Vinci, lascia esterrefatti nella spasmodica ricerca di abbinarlo ad ogni realtà o bene locale. Ritengo per questo infelice associarlo con un prodotto suino come apparso a mezzo stampa. La Città non ha bisogno di questi accostamenti ed il Giorgione, patrimonio dell’intera Comunità, va custodito con doverosa attenzione". E ancora. "Comprendo la smania di protagonismo dell’ex assessore alla cultura Saran che cerca nuove vie di visibilità, coltivando la sua passione in campo enogastronomico ma sono dell'avviso che si possa attirare turisti anche con prodotti enogastronomici senza confonderli con le nobili realtà della cultura di Castelfranco Veneto”. Va ricordato che in queste settimane l'Assessorato al Turismo è attivo nella promozione del Radicchio di Castelfranco variegato I.G.P. in diverse trasmissioni televisive locali e nazionali, quale opportunità per celebrare un intero Territorio

Martondea del Giorgione? Giovine: "Accostamento inappropriato"
24/06/2015 Castelfranco. La nuova giunta di Stefano Marcon. Gianfranco Giovine.
© Paolo Balanza - 24/06/2015 Castelfranco. La nuova giunta di Stefano Marcon - fotografo: Paolo Balanza

Il casus belli

Tra le varie iniziative di successo della tre giorni suina organizzata da Matteo Guidolin, «Porcomondo», una in particolare ha suscitato la curiosità dei divertiti partecipanti, con una proiezione già sull’edizione 2020. Si tratta della «Martondea», una piccola preparazione corsara frutto della lavorazione del maiale, la cui leggenda, da sempre, aleggia nella memoria orale di chi l’ha vissuta. «La martondea è una preparazione tipica del Veneto centrale e della sua pedemontana, tra marca trevigiana e colli berici», ricorda Giancarlo Saran, Accademico della Cucina e promotore della Mortandea Maraton. «Pochi lo sanno, ma ha una parente nella val di Non Trentina, ed è la Mortandea». La piccola differenza è che della Mortandea si trova traccia scritta in diverse fonti, della Martondea nostrana nulla, solo traccia orale. Tra l’altro, all’incontro di Riese, era casualmente presente un produttore trentino. All’accorato appello di Saran di far conoscere queste due golose realtà «gemelle diverse, o parenti lontane?», subito si è rilanciato con un gemellaggio tra le due per l’edizione 2020. «Ci sono diverse cose da scoprire. Mentre la nostra Martondea, tra i vari ingredienti, ha spesso l’uvetta (ricordo degli antichi acini sopravvissuti alla vendemmia), questa non c’è in quella trentina, conciata con altre spezie. Tra l’altro, nella Val di Non, oltre a quella fresca, vi è anche la versione stagionata e affumicata». Per alcuni anni questa Mortandea è anche stata presidio Slow Food.

L'auspicio di un riscatto della "Martondea"

«E’ ora che ci prepariamo al riscatto e alla valorizzazione della nostra Martondea, assieme alle eccellenze che la circondano». Saran, a lungo collaboratore del Gastronauta Davide Paolini (con il quale ha scritto anni fa “Il Gastronauta nel Veneto”) adesso fa parte del Centro Studi nazionale Franco Marenghi dell’Accademia Italiana della Cucina, unico veneto. «A Castelfranco, una delle patrie storiche della Martondea, siamo anche terra nativa del radicchio variegato, i cui colori ricordano la tavolozza di un pittore. Forse non è un caso che qui è nato Giorgione. Qui ha sede un’altra eccellenza, il Presidio Slow Food del Mais Biancoperla, antica varietale a rischio di estinzione». Ecco allora nascere la ricetta conseguente. «Con le Martondele del Giorgione si ha la quadratura del cerchio. Una triade del gusto che valorizza il territorio, con il marchio identitario che la rende conosciuta in tutto il mondo, ovvero Giorgione». L’idea è a chilometro zero, un valore potenziale che si aggiunge a tutto il bello e il buono che possono offrire le Terre di Giorgione. Il sasso (goloso) è lanciato. Alla buona volontà di chi lo voglia raccogliere. La proposta test di Riese ha riscosso un grande successo. Chissà se ora le Martondee del Giorgione arriveranno anche a casa loro.

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