Guardia di finanza

Maxi evasore sin dal 2010 tradito dalla "donazione" di un immobile alla figlia

Si tratta di un imprenditore 63enne di nazionalità cinese, residente a Treviso e attivo da tempo nel settore tessile.

Maxi evasore sin dal 2010 tradito dalla "donazione" di un immobile alla figlia
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Individuato dalle Fiamme gialle trevigiane il caso sospetto di un imprenditore 63enne di nazionalità cinese, residente a Treviso e attivo da tempo nel settore tessile, che dal 2010 ha evaso le imposte per centinaia di migliaia di euro.

Maxi evasore scoperto a Treviso

I finanzieri del Comando Provinciale di Treviso, nell’ambito del costante monitoraggio degli atti di donazione realizzati in provincia e rientranti in determinati profili di rischio, hanno individuato il caso sospetto di un imprenditore 63enne di nazionalità cinese, residente a Treviso e attivo da tempo nel settore tessile, che dal 2010 ha evaso le imposte per centinaia di migliaia di Euro.

La donazione sulla quale si è focalizzata l’attenzione della Guardia di Finanza riguarda un immobile sito nel centro di Treviso, del valore di circa 300.000 Euro, adibito ad abitazione principale, che l’evasore ha ceduto fittiziamente alla figlia, che convive con lui, con un atto stipulato presso uno studio notarile del capoluogo.

Le indagini

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Compagnia Treviso, hanno consentito di dimostrare che il donante, al momento della cessione dell’immobile, avvenuta nel 2014, era debitore nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria di oltre 550.000 euro e che, dunque, quella donazione altro non era che un atto fraudolento, finalizzato a rendere inefficaci le procedure di riscossione del debito tributario e scongiurare il rischio di azioni giudiziarie, che avrebbero potuto portare alla vendita dell’abitazione all’asta.

Negli anni successivi, nonostante l’intervento della Guardia di Finanza, il cittadino cinese non ha desistito dalle sue condotte illecite: l’imprenditore, dal 2015, ha addirittura smesso di presentare le dichiarazioni, arrivando ad accumulare un debito nei confronti dello Stato di oltre 1,3 milioni di Euro.

Scattata la denuncia

L’evasore, dunque, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Treviso per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, reato che prevede la reclusione fino a sei anni e che si configura ogni qualvolta vengono compiuti atti simulati o fraudolenti, finalizzati a sottrarre beni che possono servire da garanzia per i debiti nei confronti dello Stato, come nel caso in questione, in cui l’imprenditore, consapevole di non aver mai versato le imposte, si è liberato del principale bene che poteva essere aggredito.

L’operazione svolta dalla Guardia di Finanza ha avuto il fine di salvaguardare gli interessi dell’Erario e tutelare i cittadini e gli imprenditori onesti dal comportamento di chi si muove nel mercato in modo sleale, evadendo le imposte o sottraendosi alla loro riscossione.

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