Polizia locale

Mercato centrale di Treviso: quattro banchi denunciati per lavoro nero

Operazione della Polizia locale per il contrasto al lavoro nero. Uno dei soggetti non aveva neanche il permesso di soggiorno.

Mercato centrale di Treviso: quattro banchi denunciati per lavoro nero
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Operazione della Polizia locale di Treviso.

Contrasto al lavoro nero

La Polizia Locale di Treviso ha effettuato una serie di controlli per il contrasto del lavoro in nero al mercato centrale di piazzale Burchiellati e Borgo Mazzini in collaborazione con l’Ispettorato del Lavoro. Nell’ambito delle verifiche, che hanno interessato circa una decina di attività, quattro banchi di ambulanti sono stati sanzionati.

«Si tratta di quattro posteggi, gestiti da cittadini extracomunitari che avevano fatto sorgere forti dubbi al personale di vigilanza al mercato per il continuo ricambio di addetti alla vendita», spiega il comandante della Polizia Locale Andrea Gallo. «I controlli, in effetti, hanno potuto accertare varie irregolarità. In un caso sono stati rinvenuti due lavoratori di uno stesso banco privi di ogni titolo che dimostrasse la regolarità della situazione lavorativa».

Uno addirittura senza permesso di soggiorno

Uno di questi è risultato sprovvisto di permesso di soggiorno: la ditta di riferimento è stata sanzionata con 3.600 euro mentre per il secondo lavoratore - mai assunto - è stata comminata una sanzione di 1.800 euro. Per le altre tre attività sono state riscontrate violazioni per mancata denuncia all’Inail di lavoratori familiari, infedeli registrazioni sul libro unico del lavoro e mancata lettera di assunzione.

Concorrenza sleale

In un caso si è accertato come alcuni lavoratori svolgessero un orario superiore a quello dichiarato con sanzioni che vanno dai 150 ai 500 euro.

«I controlli sono stati apprezzati da tutti i commercianti ambulanti», sottolinea Gallo. «Molto spesso l’elusione delle norme o la palese violazione di legge si trasforma in una concorrenza sleale nei confronti di chi invece è in regola. Tali controlli sono previsti dalla legge sulla tutela dei lavoratori ma è necessario salvaguardare il principio di corretta concorrenza tra attività commerciali».

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