Mercato Treviso, andamento lento: "Vanno meglio quelli di paese" - VIDEO e GALLERY
In mattinata siamo stati al mercato di piazzale Burchiellati, a Treviso, per sentire l'umore degli ambulanti: una ripresa lenta e difficile.
Risveglio lento e faticoso
La situazione sugli autobus
"A partire dal 4 maggio abbiamo registrato un incremento nell'utilizzo dei mezzi circa del 60% rispetto al lockdown totale. Tuttavia il numero di passeggeri si attesta intorno al 10% rispetto allo stesso periodo del 2019 (manca infatti l'utenza scolastica che rappresenta quasi il 75% dei passeggeri durante l'esercizio invernale). In relazione alla situazione nei giorni di mercato e in particolare lo scorso 5 Maggio, martedì, la sorveglianza è stata massima ma non si sono registrate criticità. Attualmente MOM ha un servizio di sorveglianza in real time che consente l'attivazione di corse di supporto nel caso la presenza di passeggeri su alcune corse possa avvicinarsi al limite di capienza stabilito attraverso le misure di distanziamento (circa il 30% dei posti disponibili rispetto all'omologazione del mezzo).
"MOM ha predisposto un progressivo incremento del servizio in concomitanza con la riapertura delle attività commerciali e produttive, secondo le date definite dai Decreti: pertanto dal 18 Maggio ci sarà un primo incremento delle corse del 30% circa. Successivamente, dall'inizio Giugno, entrerà in vigore l'orario estivo in linea con le passate stagioni".
Il mercato in piazzale Burchiellati
Arrivati all'ingresso del mercato del martedì in piazza, come da normativa, troviamo gli ingressi contingentati con volontari degli Alpini e della Protezione civile a sorvegliare i varchi d'accesso e rifornire di guanti chi si presenta sprovvisto. Non c'è ressa e sono circa le 9.30: due o tre persone ad attendere ingresso e via, siamo dentro. Gli stalli presenti nell'area, con i relativi banchi, saranno più o meno un trentina, mentre nel periodo in cui effettuiamo il sopralluogo gli avventori - tutti rigorosamente con mascherine e guanti (del resto nelle immediate vicinanze presidiano alcuni agenti della Polizia locale) - non superano il centinaio. "Va a ondate", ci dicono. Ma le onde sembrano molto basse, piccole risacche.
Parliamo subito con il titolare di un banco alimentare che è presente da tre generazioni: la Casa del Formaggio di Daniele Vettorello, che ci sorprende subito con una piccola ma significativa rivelazione:
"Nei mercati più piccoli, quelli di paese per intenderci, riusciamo ad andare più o meno in pari con il volume di affari - ci dice - Mentre qui siamo molto sotto, la gente usa spesso il mercato come 'passerella' per farsi un giro, la classica passeggiata, ma senza reale intenzione di acquistare. In generale posso dire di essere sotto del 40% con le entrare rispetto ai periodi normali".
Giro d'affari ridotto: una "piaga" che accomuna tutti
Si soffre ancora di più, con percentuali di vendita anche inferiori sino al 70% in meno, nei banchi non alimentari, come quello della ditta Toso, che vende ciabatte e scarpe per adulti e bambini.
"Noi vista la tipologia di articoli venduti abbiamo ripreso solo la settimana scorsa - ci spiega il gestore - Siamo rimasti fermi per ben due mesi con un danno economico ben immaginabile. Solo da alcuni giorni abbiamo ripreso a girare e neanche ovunque perché in alcuni mercati ancora non possiamo andare".
Ma è Roberto Vianello, ambulante di un banco di ortofrutta, a specificare meglio il perché gli affari girino meglio nelle realtà più piccole.
"Nei paesi non ci sono centri commerciali e altre realtà di grande distribuzione - sottolinea - Per cui i residenti aspettano davvero il mercato per rifornirsi di generi alimentari che altrimenti farebbero fatica a trovare vicino casa. Ecco perché qui in tanti si limitano ad osservare e a passare oltre. Nei paesi la gente viene con l'obiettivo di comprare perché è un'esigenza mirata".
Il timore di essere "tagliati fuori"
Altri ambulanti, tra cui Gianna Filipputi, che ha un banco fornito di liquirizia di ogni sorta, evidenziano come il tutto sia stato comunque ben gestito e organizzato, secondo le linee guida fornite a tutti da Confesercenti. "Ho sempre visto anche da parte dei cittadini molti rispetto delle regole", dice. Lei è una di quelli più colpiti, con un calo addirittura fino al 70% delle vendite. "Il sabato c'è un po' più di gente, ma non fa la differenza. Si sta muovendo tutto molto lentamente".
Altri, come i gestori dei banchi dolciumi e caramelle, sottolineano infine come, rispetto a prima, al di là delle sanificazioni e l'utilizzo delle protezioni individuali, i loro stalli siano stati sistemati a maggiore distanza gli uni dagli altri per sicurezza. E aggiungono un timore:
"Speriamo che, visto che tali norme di distanziamento proseguiranno per un bel po', si decida di allargare il mercato ad altre piazze o spazi vicini - la preoccupazione - Non vorremmo che, a parità di spazio disponibile, vengano fatte scelte privilegiando alcuni banchi a discapito di altri meno strategici".
Roberto Vianello
Attesa con distanziamento
Gianna Filipputi
La distanza di sicurezza tra i banchi
Ingresso contingentato
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