Danni ingenti

Mercedes sfasciata nell'incidente, l'odissea di una 43enne di Preganziol per essere risarcita

L’odissea di una donna per essere risarcita delle disastrose conseguenze subite dalla sua Mercedes in un sinistro di cui non ha alcuna colpa.

Mercedes sfasciata nell'incidente, l'odissea di una 43enne di Preganziol per essere risarcita
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L’odissea di una 43enne di Preganziol per essere risarcita delle disastrose conseguenze subite dalla sua Mercedes in un sinistro di cui non ha alcuna colpa.

Mercedes sfasciata nell'incidente, l'odissea di una 43enne

A causa di un incidente nel quale non ha colpa alcuna ha sfasciato una macchina che valeva parecchi soldi, il motore è andato irreparabilmente danneggiato e si è pure fatta male, ma la compagnia assicurativa della vettura di controparte, Tua, non è disposta a risarcire neanche la metà del danno: solo (e neanche tutto) quello alla carrozzeria.

Vittima dell’ennesimo caso di mala assicurazione una quarantatreenne di Preganziol, nel Trevigiano, che il 22 ottobre 2020, alle 13, è rimasta coinvolta in un brutto sinistro in via Kennedy, a Zero Branco. La donna, al volante di una Mercedes CLA, stava procedendo in direzione Mogliano Veneto quando, giunta in prossimità dell’intersezione con via Campocroce, ha azionato la freccia per girare a sinistra.

Mercedes sfasciata nell'incidente, l'odissea di una 43enne di Preganziol per essere risarcita

L'incidente a Zero Branco

Un quarantottenne moglianese alla guida della vettura che la seguiva, una Dacia Duster, tuttavia, probabilmente per una distrazione, non se n’è avveduto e, per evitare di tamponare la Mercedes, ha messo un atto una manovra risultata alla fine ancora più dannosa, superandola a sinistra.

Così facendo, infatti, anziché urtare l’auto che la precedeva nel posteriore l’ha centrata in pieno sulla parte anteriore-laterale sinistra. Un impatto violento: per fortuna i due automobilisti non hanno riportato ferite gravi. La malcapitata ha avuto comunque bisogno di cure mediche al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello, dove le hanno riscontrato un trauma distrattivo al rachide cervicale e un leggero trauma cranico, per una prognosi di alcuni giorni.

I danni materiali alla sua Mercedes, tuttavia, si sono rivelati molti ingenti. La donna ha subito presentato domanda di risarcimento alla compagnia della Dacia, Tua Assicurazioni, e sulla responsabilità non vi è stata alcuna discussione: del resto, nello stesso rapporto degli agenti della polizia locale di Zero Branco, intervenuti per i rilievi, veniva chiaramente accertata la colpa esclusiva dell’automobilista di controparte.

Sul quantum, invece, il perito della compagnia in questione ha frapposto ogni genere di ostacolo, arrivando a riconoscere solo seimila euro per i danni alla carrozzeria. Peccato però che non solo questi ultimi siano più pesanti, come da preventivo presentato dal carrozziere a cui l’auto è stata inizialmente portata per le riparazioni, ma, soprattutto, che a causa dell’urto laterale proprio all’altezza del cofano sia stato compromesso anche il motore.

Costi di riparazione stimati sui 26mila euro

La signora, attraverso il responsabile della sede di San Donà di Piave, Riccardo Vizzi, ha chiesto assistenza a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che, rapportandosi con i liquidatori di Tua Assicurazioni, è riuscito ad ottenere un’integrazione di ulteriori tremila cinquecento euro, ma si è ancora molto al di sotto del danno effettivo.

A fronte delle richieste del perito di certificarne l’entità, la danneggiata a proprie spese ha fatto trasportare la sua auto, in panne da mesi, in un centro autorizzato Mercedes dove hanno puntualmente effettuato una stima dei costi complessivi di riparazione tra carrozzeria e parti meccaniche che raggiunge una cifra, contando anche manodopera e Iva, di 26mila euro: solo il cambio a doppia frizione ne costa quasi quattromila. Un valore non lontano da quello di mercato per quel modello di auto con gli stessi chilometri percorsi.

Ma per il perito di Tua la questione è chiusa: non è neanche voluto uscire per effettuare un nuovo sopralluogo presso l’officina. E intanto la cliente è costretta, ormai da mesi, a servirsi di un auto sostitutiva, con ulteriori costi.

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