Morte di Cheick Tidiane Bance: la Procura di Treviso chiede l'archiviazione dell'inchiesta
Il pubblico ministero ha sottolineato che l'incidente rappresenta un evento che "sfugge ai normali criteri della prevedibilità e non era evitabile"

La mattina del 18 agosto 2024, lungo la strada statale Pontebbana tra Spresiano e Nervesa della Battaglia, si è consumata una tragedia che ha spezzato la vita di Cheick Tidiane Bance, un ragazzo di 18 anni originario del Burkina Faso. Dopo aver trascorso la notte in discoteca, il giovane si era incamminato lungo la strada, finendo per accasciarsi al suolo.
L'incidente mortale sulla Pontebbana
Vestito con abiti scuri e disteso sull'asfalto in una zona poco illuminata, Bance è stato investito da un'auto guidata da un'infermiera di 49 anni, residente a Susegana. La donna, che viaggiava rispettando i limiti di velocità e non utilizzava il telefono, si è resa conto dell'impatto solo dopo aver avvertito un problema alla ruota dell'auto.
Scendendo dal veicolo, ha scoperto il corpo del giovane e ha immediatamente allertato i soccorsi chiamando il 118.
La richiesta di archiviazione
Dopo un'accurata indagine condotta dai Carabinieri di Montebelluna, che hanno analizzato anche le riprese delle telecamere di sorveglianza, la Procura della Repubblica di Treviso ha chiesto al giudice per le indagini preliminari (GIP) l'archiviazione dell'inchiesta per omicidio stradale.
Il pubblico ministero Michele Permunian ha sottolineato che l'incidente rappresenta un evento che "sfugge ai normali criteri della prevedibilità e non era evitabile". Dalle testimonianze degli automobilisti che transitavano nella zona è emerso che alcuni avevano visto il ragazzo camminare lungo il ciglio della strada, mentre altri lo avevano notato accasciato.
Un'auto era riuscita ad evitarlo con una manovra improvvisa, ma per l'infermiera coinvolta nell'incidente, l'impatto è stato inevitabile.
La decisione della famiglia di Cheick Tidiane Bance
L'avvocato Paolo Pastre, legale della famiglia di Bance, avrà ora il compito di valutare se presentare opposizione alla richiesta di archiviazione.
La consulenza tecnica ha confermato che la conducente non avrebbe potuto evitare l'impatto e che viaggiava in sicurezza, senza distrazioni. Resta da vedere se la famiglia del ragazzo sceglierà di proseguire la battaglia legale o se accetterà le conclusioni della Procura.
Emanuele Manfredo Fioravanzo