Morte sul lavoro a Trevignano, in Agrifung non era il primo caso
Prima del 42enne di Quinto di Treviso, Renzo Donà, nel 2016 morì il 52enne Mustafa Farissi, travolto anch'egli da una ruspa, nel 2014 Alessandro Marchesin, 54enne di Trevignano straziato in rulli in movimento.
Morte sul lavoro a Trevignano, in Agrifung non era il primo caso. Quello avvenuto ieri mattina alle 7.20 non si tratterebbe del primo caso di morte bianca alla ditta Agrifung Srl, sita in via Pescatori a Musano e specializzata nella produzione di tartufi e funghicoltura. La vittima è l’autotrasportatore Renzo Donà, 42enne di Quinto di Treviso; durante le operazioni di scarico di un rimorchio, è stato schiacciato da una macchina operatrice condotta da un operaio della ditta, decedendo sul colpo per un politrauma. Nel 2016, nella stessa azienda si era verificato un analogo incidente: a perdere la vita era stato l’operaio 52enne Mustafa Farissi, travolto da una ruspa. Nell’aprile del 2014 Alessandro Marchesin, 54enne di Trevignano, rimase impigliato con un braccio nei rulli che lo straziarono. Lo scorso anno, Agrifung Srl aveva deciso di premiare gli operai che non fanno infortuni e assenze con un assegno semestrale di 500 euro per il primo caso e di 250 per il secondo.
Morte sul lavoro a Trevignano, in Agrifung non era il primo caso
La Cisl di Belluno Treviso ha commentato come la morte di Renzo Donà rappresenti «il terzo caso, in cinque anni, di un lavoratore che ha perso la vita nella medesima azienda». «Il protocollo d’intesa firmato a fine marzo in prefettura a Treviso da istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e ordini professionali» evidenzia la segretaria generale Cinzia Bonan, «indica con precisione la strada da intraprendere: quella della prevenzione, con campagne di informazione sui rischi professionali e di sensibilizzazione alla cultura della sicurezza e della percezione del rischio".
"Gli Spisal devono essere potenziati - è il commento del consigliere regionale del Pd, Andra Zanoni -. In Veneto si continua a morire di lavoro; con l’ennesima vittima, una triste classifica in costante aggiornamento: erano ben 14 a fine febbraio, il numero più alto in Italia. Che cos’ha intenzione di fare la Giunta, sul versante della prevenzione? Gli impegni sono stati messi nero su bianco: i risultati, però, non si vedono".
La salma dell’operaio è stata trasportata nella giornata di ieri all’obitorio dell’ospedale di Montebelluna.