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Nella spirale dei ricatti sessuali di una coetanea: "Se non mi dai i soldi diffondo le tue foto intime in paese"

La vittima, un 39enne trevigiano, aveva acconsentito alle prime richieste estorsive della donna, che però ne voleva sempre di più.

Nella spirale dei ricatti sessuali di una coetanea: "Se non mi dai i soldi diffondo le tue foto intime in paese"
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Arrestata in flagranza di reato una donna autrice di richieste estorsive a danno di un 39enne trevigiano.

Nella spirale dei ricatti sessuali di una coetanea

I Carabinieri della Compagnia di Vittorio Veneto, al termine di specifica attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Treviso, hanno arrestato in flagranza di reato una donna 39enne originaria del vicentino per estorsione ai danni di un coetaneo dimorante nel trevigiano.

L’uomo, nell’agosto scorso, era stato contattato telefonicamente dalla donna che, con dei pretesti, aveva iniziato ad interagire con lui mediante servizi di messaggistica, prima con conversazioni poi con lo scambio di fotografie intime.

Successivamente, l’uomo si incontrava nei pressi di un esercizio pubblico del vittoriese con la donna che nella circostanza riferiva all’interlocutore di avere bisogno di 3.000 Euro per sostenere delle spese personali.

Le richieste di soldi e le minacce

Al rifiuto oppostole, la donna minacciava l’uomo che se non le avesse consegnato la somma richiesta avrebbe divulgato le fotografie che lo ritraevano. Intimorito dalle conseguenze prospettate, la vittima, verso la fine del mese scorso consegnava alla donna il denaro chiesto, sperando che in quel modo la situazione si fosse conclusa, ma, al contrario, già nei giorni successivi riceveva ulteriori richieste di denaro per complessivi 6.500 Euro, corredate da minacce delle medesime conseguenze già prospettate se non avesse provveduto.

L’uomo, messo alle strette, acconsentiva, consegnando l’ulteriore somma direttamente nelle mani della donna. La spirale estorsiva tuttavia non cessava e all’ennesima richiesta di denaro della donna (4.500 Euro) l’uomo decideva di presentare denuncia ai militari dell’Arma che tempestivamente identificavano l’autrice delle richieste estorsive, gravata da svariati pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio e già autrice, in passato, di analoghe azioni estorsive.

Nei giorni successivi alla denuncia la donna comunque continuava nelle proprie richieste, aumentando di giorno in giorno le proprie pretese, con messaggi sempre più minacciosi e pressanti. Addirittura, in una circostanza, la vittima riceveva un’immagine che ritraeva l’esterno della propria abitazione, corredata da ulteriori minacce in cui la donna reiterava le pretese, affermando che se non avesse ricevuto subito 5.000 Euro avrebbe diffuso le immagini di lui “in paese”, informando anche i parenti della vittima, fra cui l’anziana madre.

Il blitz per fermare la spirale estorsiva

I militari dell’Arma decidevano quindi di effettuare il blitz per bloccare la situazione estorsiva e nelle ore scorse si presentavano all’appuntamento fissato per la consegna del denaro. Proprio al momento del passaggio di denaro tra i due (era stato pattuito un “anticipo” di 700 Euro sul totale dovuto), i Carabinieri vittoriesi appostatisi in zona intervenivano fermando la donna e procedendo al controllo della stessa, avendo definitiva conferma dell’identificazione già emersa nel corso delle indagini.

L’indagata, trovata in possesso del cellulare utilizzato per inviare i messaggi estorsivi, veniva quindi dichiarata in stato di arresto e, al termine delle formalità di rito, associata presso la Casa di Reclusione femminile di Venezia Giudecca.

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