a Spresiano

Omicidio Anica Panfile, arrestato il suo ex datore di lavoro Franco Battaggia

Una vera e propria svolta nelle indagini sull'assassinio della 30enne avvenuto lo scorso 21 maggio 2023

Omicidio Anica Panfile, arrestato il suo ex datore di lavoro Franco Battaggia
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Arrestato il  presunto killer di Anica Panfile, la 30enne uccisa a Spresiano lo scorso 21 maggio 2023 e gettata nelle acque del Piave: si tratta del suo ex datore di lavoro Franco Battaggia. Il 77enne è accusato di omicidio e tentata soppressione di cadavere aggravata, ora si trova al carcere di Treviso.

Franco Battaggia arrestato per l'omicidio di Anica Panfile

Arriva oggi, martedì 16 gennaio 2024, una svolta nelle indagini sull'omicidio di Anica Panfile: la giovane 30enne uccisa a Spresiano lo scorso 21 maggio 2023 e gettata nelle acque del fiume Piave.

A seguito di numerose indagini e diversi accertamenti, è stato ufficialmente arrestato il 77enne Franco Battaggia: l'ex datore di lavoro della rumena, accusato di omicidio e tentata soppressione di cadavere aggravata della giovane.

L'imprenditore trevigiano, secondo la ricostruzione, avrebbe colpito la ragazza con un grosso oggetto contundente per poi soffocarla. Non solo, a seguito della consulenza medico-legale, si è scoperto che Anica era stata drogata con della cocaina, il che ha avvalorato ulteriormente la ricostruzione dell'omicidio da parte della Procura della Repubblica.

Battaggia dovrà espletare la condanna alla Casa Circondariale di Treviso a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Il ritrovamento del cadavere lungo il fiume Piave

Nella mattinata di domenica 21 maggio 2023, alle 11 circa, in via Barcador a Spresiano, un cittadino aveva segnalato la presenza di un cadavere semisommerso in corrispondenza di un'ansa adiacente al fiume Piave.

Si tratta del ponte su un canale che si immette nel Piave, il luogo più probabile scelto da Battaggia per sbarazzarsi del corpo della giovane, che poi è finito nel fiume.

Anica, dopo il consueto lavoro mattutino come aiuto cuoca in una Rsa di Treviso, quel pomeriggio era andata ad Arcade per fare le pulizie in una casa privata. Si trattava proprio dell'abitazione di Franco Battaggia, suo ex datore di lavoro alla pescheria Al Tiburon di Spresiano.

Un personaggio piuttosto controverso: Battaggia, soprannominato “Boss del pesce”, era stato condannato a 18 anni per l'omicidio di un nomade che voleva chiedergli il pizzo. Era tornato in semilibertà nel 2010, ma evase dai domiciliari per rimanere latitante per nove mesi, prima di essere nuovamente catturato.

Interrogato per la scomparsa di Anica, il 77enne aveva dichiarato che doveva consegnare alla 30enne il Cud per la dichiarazione dei redditi. Fu l'ultima persona che l'ha vista viva.

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