Omicidio Anica Panfile, la difesa di Battaggia chiede l’assoluzione: "Fu una missione punitiva"
La pubblica accusa aveva chiesto invece una pena di 21 anni e sei mesi

Colpo di scena nel processo per l’omicidio di Anica Panfile: la difesa di Franco Battaggia, imputato per il delitto della 31enne trovata senza vita sul greto del Piave a Spresiano il 21 maggio 2023, ha chiesto l’assoluzione.
Omicidio Anica Panfile, la difesa di Battaggia chiede l’assoluzione
Durante una lunga arringa durata oltre cinque ore, l’avvocato di Battaggia, Fabio Crea, ha cercato di smontare punto per punto la ricostruzione dell’accusa, avanzando l’ipotesi di una “missione punitiva” ai danni della vittima, forse orchestrata da un gruppo di albanesi a lei vicini.
Secondo la difesa, i dati raccolti dalle celle telefoniche smentirebbero la versione della Procura, mostrando movimenti di Battaggia e della vittima in aree differenti. Un ulteriore elemento a favore dell’imputato sarebbe rappresentato dal cellulare di Anica, che risultava ancora acceso dopo l’orario in cui, secondo l’accusa, la donna sarebbe già stata uccisa.
Il legale ha inoltre evidenziato come le telecamere avrebbero ripreso Battaggia al casello di Treviso Nord diretto verso Mogliano mentre Anica era, a detta della difesa, ancora in vita.
La Procura, invece, sostiene che l’omicidio sia avvenuto nella casa dell’imprenditore ad Arcade, al termine di un rapporto sessuale e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
La parola ora passa ai giudici: la sentenza è attesa nei prossimi giorni.