Il giallo

Omicidio di Paderno, non è stata una rapina: caccia al killer per movente passionale

Proseguono le indagini sulla morte di Bledar Dedja: al vaglio dei militari il cellulare della vittima, per cercare di scoprire con chi si dovesse incontrare la vittima e se avesse una relazione extraconiugale

Omicidio di Paderno, non è stata una rapina: caccia al killer per movente passionale
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Ancora tanti i dubbi da chiarire sull'omicidio di Bledar Dedja. Il 39enne di origini albanesi, residente ad Asolo, è stato ritrovato privo di vita domenica mattina 21 gennaio 2024 in località Paderno a Pieve del Grappa. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire quanto sia successo nel boschetto prima della morte di Dedja, con chi si sia incontrato e perché sia stato accoltellato.

Esclusa l'ipotesi di una rapina

Il cadavere di Bledar Dedja è stato ritrovato domenica mattina in un boschetto in località Paderno. Dedja non aveva fatto ritorno a casa, sabato pomeriggio, dopo il turno di lavoro nel ristorante-pizzeria L'Antica Abbazia di Borso del Grappa, dove lavorava come giardiniere e tuttofare. Le ricerche sono iniziate domenica mattina, a riconoscere la macchina della vittima, una Mercedes Classe B bianca, in via dei Colli, è stato un amico di famiglia con cui il 39enne aveva appuntamento nella notte tra sabato e domenica per andare a pescare.

La morte violenta di Bledar Dedja, marito e padre di due figli, ha scosso profondamente amici e familiari, che lo ricordano come una persona tranquilla che non aveva problemi con nessuno. Ucciso con 15 coltellate di cui una mortale che gli ha perforato un polmone, il 39enne è stato ritrovato tra la boscaglia con i pantaloni abbassati.

Dalle prime indagini si esclude l'ipotesi di una rapina finita male. All'interno della Mercedes, infatti, gli inquirenti hanno ritrovato sia il cellulare sia gli effetti personali della vittima che non sarebbero stati toccati dal killer. Mentre si indaga ancora sul delitto passionale.

Dedja ucciso sabato pomeriggio: si attende l'esito dell'autopsia

E' stato accoltellato circa 15 volte. Numerose le ferite al torace, alla testa e sulle mani, segni evidenti che Bledar Dedja abbia provato a difendersi dalla ferocia del suo assassino. Una coltellata, quella fatale, gli ha perforato un polmone.

L'omicidio potrebbe essere avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato 20 gennaio 2024, ma dall'esame esterno del cadavere l'anatomopatologo non è riuscito a stabilire con precisione l'ora della morte. Il corpo è rimasto infatti esposto alle temperature estremamente rigide per l'intera nottata di sabato. Bisognerà attendere l'autopsia per avere chiarimenti a riguardo, esame che potrebbe essere effettuato già oggi o domani, mercoledì 24 gennaio 2024.

Caccia al killer: non è ancora stata trovata l'arma del delitto

Proseguono le indagini degli inquirenti. Mentre proseguono le ricerche per l'arma del delitto che non è ancora stata trovata, viene analizzato anche il cellulare di Dedja, ritrovato all'interno dell'auto della vittima.

Proseguono le ricerche dell'arma del delitto

I militari dell'Arma cercano tra le chiamate e i messaggi la persona (o le persone) con cui il 39enne si sarebbe dovuto incontrare quel pomeriggio. L'ultima telefonata ai parenti era stata effettuata alle 16.15 di sabato, quando la vittima aveva chiamato la cognata.

Tra i contatti e i messaggi di Dedja, gli inquirenti cercano tracce di una possibile relazione extraconiugale. Non si esclude infatti l'ipotesi di un delitto passionale, il corpo del 39enne è stato ritrovato seminudo. Ma il motivo per cui Dedja si trovasse in quel bosco e con chi fosse è ancora un mistero.

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