Omicidio Spresiano: la doppia vita di Anica Panfile e l'ipotesi del gioco erotico finito male con Battaggia
L'accusa potrebbe passare da omicidio volontario a preterintenzionale o ancor meno colposo (ma l'occultamento di cadavere resta)
Una verità sconcertante, quella che gli inquirenti sono convinti stia dietro all'omicidio di Anica Panfile. In quell'ansa del Piave sotto il pilone dell'autostrada, a Spresiano, in cui è stato ritrovato il 21 maggio scorso, c'è arrivato portato dalla corrente il cadavere della mamma di Treviso di origini rumene. A disfarsene, il giorno stesso della scomparsa della donna (il 18 maggio 2023), il suo ex datore di lavoro Franco Battaggia, ex primula rossa vicino alla "Mala del Brenta" oggi imprenditore e titolare di una pescheria.
Omicidio Spresiano: la doppia vita di Anica Panfile
Ma se finora si pensava a una faccenda di denaro, il quadro è cambiato sensibilmente.
Già dall'autopsia erano emersi due dettagli "anomali": l'esame autoptico ha stabilito che la 31enne aveva avuto un rapporto sessuale il giorno del decesso e che aveva assunto cocaina. Ma gli investigatori non pensano sia stata violentata o costretta ad assumere droga: ora si fa largo l'ipotesi che Anica Panfile e Franco Battaggia abbiano consumato insieme cocaina e avuto un rapporto consenziente e che la morte sia sopraggiunta a causa di un gioco erotico finito male.
La Procura avrebbe trovato diverse conferme circa il fatto che i due fossero occasionalmente amanti e che Anica Panfile assumesse droga. Insomma una doppia vita, quella della giovane mamma, dipendente di una Casa di riposo, con un compagno, un autotrasportatore italiano di qualche anno più vecchio e un ex (connazionale, al quale sono stati ora affidati i figli) dalla quale si era separata in maniera burrascosa con tanto di strascichi giudiziari.
L'ipotesi del gioco erotico finito male con Battaggia
Il 77enne potrebbe aver ucciso involontariamente la 31enne durante un gioco erotico centrato sul soffocamento parziale della gola. E poi l'avrebbe colpita in volto per farla rinvenire, non per farle del male. In questo caso si tratterebbe forse di omicidio preterintenzionale o ancor meno colposo, ma di sicuro Battaggia dovrà rispondere di occultamento di cadavere: preso dal panico, ha avvolto il corpo di Anica Panfile in un tappeto e poi l'ha portato in campagna con la sua auto e gettato in un canale.