Oderzo

Ospedale Oderzo, per le neo mamme in arrivo la "family room"

Attiva da febbraio, accoglierà le neomamme, neonati e familiari subito dopo il parto. Uno spazio innovativo e stimolante.

Ospedale Oderzo, per le neo mamme in arrivo la "family room"
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Iniziativa per l'umanizzazione delle cure all'interno dell’Unità operativa di ostetricia ginecologia.

Ospedale Oderzo, per le neo mamme in arrivo la "family room"

L’Unità operativa di ostetricia ginecologia dell’Ospedale di Oderzo avrà, a breve, una “family room” in cui le neomamme, assieme al neonato e ai familiari, saranno accolte subito dopo il parto. “Nel solco di una consolidata tradizione di attenzione verso il tema dell’umanizzazione – spiega il primario, dr. Roberto Baccichet – stiamo predisponendo quest’innovativa iniziativa per le donne in gravidanza che partoriranno da noi. Contiamo di essere attivi da fine febbraio. La “family room” sarà ricavata all’interno del Reparto, con l’obiettivo di offrire alle neomamme uno spazio più accogliente rispetto all’asettica stanza di degenza. Nella family room troveranno posto, oltre al letto, alcune poltroncine, un tavolo, quadri alle pareti, libri: tutto quello che serve, insomma, per contribuire a ricreare l’atmosfera di casa”.

Ecco cosa troveranno le neo mamme

Dal mese prossimo l’ostetricia di Oderzo vedrà l’avvio, oltre che della “family room” di altre importanti iniziative in tema di umanizzazione: la dimissione in seconda giornata (a 48 ore dal parto), anticipando così la classica dimissione in terza giornata, o il prolungamento del ricovero di un giorno, mettendo in campo così una dimissione di tipo personalizzato, grazie anche al fondamentale supporto e alla collaborazione del reparto di Pediatria e del Nido. Sarà consentito, infine, l’accesso libero per i neo papà durante tutto il periodo di degenza della mamma, dalle ore 15 alle ore 19, oltre ovviamente alle normali fasce orarie già previste per l’orario di visita.

Il commento del direttore generale Benazzi

“Con queste iniziative l’équipe del primario Baccichet conferma l’attenzione nei confronti della donna che l’ha sempre contraddistinta – commenta il direttore generale, Francesco Benazzi -. Il punto nascita di Oderzo è molto apprezzato per la qualità dell’assistenza ricevuta, sia in termini di professionalità sia sul fronte relazionale. L’umanizzazione delle cure è, per la nostra Azienda, una priorità e in questo contesto il nosocomio opitergino si conferma particolarmente recettivo”. L’ostetricia di Oderzo già da anni, nell’ambito delle iniziative di umanizzazione, garantisce durante il travaglio e il parto un’assistenza one to one, rispettando l’esigenza di movimento della partoriente con l’assistenza al parto in posizioni libere, con la possibilità di affrontare il travaglio e il parto in acqua o, su richiesta della paziente, con l’utilizzazione dell’analgesia peridurale; il punto nascita di Oderzo è stato il primo dell’Ulss 2 Marca trevigiana a offrire, infatti, in modo continuo e strutturato, il controllo del dolore in travaglio con l’analgesia.

Il primario Baccichet: "Umanizzazione delle cure essenziale"

“E’ grazie all’attenzione verso la paziente, all’umanizzazione delle cure e al rispetto della fisiologia - sottolinea Baccichet - che il Reparto può vantare una bassa percentuale di tagli cesarei sul numero totale dei parti: nel 2019 i cesarei sono stati il 16% sul totale dei parti, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. E’ importante sottolineare come la percentuale dei tagli cesarei nelle prime gravidanze, e in generale nelle donne senza precedenti cesarei, sia solo del 7%, il che significa che più del 90% delle donne in gravidanza partoriscono nel punto nascita opitergino con un parto naturale e fisiologico per via vaginale, con un numero di parti che supera abbondantemente gli 800”.

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