Palazzo Soranzo Novello, lo storico compendio ex sede della Banca Popolare verrà restaurato
Il coordinatore e gestore esclusivo dell’operazione Luigi Bonanno della Bonanno Immobili s.r.l.: «Così restituiamo alla comunità un palazzo ricco di storia».
Lo storico compendio ex sede della Banca Popolare di Vicenza sarà restaurato per accogliere nuove attività commerciali, uffici e residenze di pregio.
Nuova vita
Da oltre un anno il settecentesco Palazzo Soranzo Novello, custode di un pezzo di storia di Castelfranco in Corso 29 Aprile, ex storica sede della Banca Popolare di Castelfranco, poi Banca Popolare di Vicenza, è rimasto vuoto. Grazie all’intervento di Luigi Bonanno, titolare della Bonanno Immobili s.r.l. con sedi a Castelfranco, Cittadella e Treviso, lo storico compendio di 3mila mq verrà ora restituito alla comunità. Dopo aver curato l’acquisizione del prestigioso palazzo per conto di un noto imprenditore castellano, Bonanno avvierà un’operazione di valorizzazione di cui è coordinatore e gestore esclusivo.
«Partirà nel 2021 un intervento di restauro conservativo degli esterni e di ristrutturazione degli interni seguendo i dettami della Soprintendenza, trattandosi di immobile vincolato».
Bonanno svela anche le destinazioni delle unità di pregio che, grazie a quest’intervento, torneranno ad essere fruibili.
«Al piano terra del palazzo e della sua adiacenza saranno ospitate unità commerciali e direzionali; il piano nobile, ricco di decorazioni, è destinato ad ampi uffici, mentre il secondo e terzo piano accoglieranno residenze di pregio».
Niente "colosso" dell'abbigliamento
Si tratta di appartamenti, con metratura che oscillerà dai 110 ai 300 metri quadrati, completi di garage con due posti auto per unità e cantine nell’interrato. Già dalla fine del 2018, da quando Palazzo Soranzo Novello era stato messo in vendita, si era accesa la curiosità sulla futura destinazione di uno dei palazzi simbolo della città di Giorgione, che è “specchio e forziere, allo stesso tempo, della storia, dell’architettura e dell’arte di Castelfranco Veneto”, nelle parole dello storico Giacinto Cecchetto. In città si vociferava sull’arrivo di un colosso dell’abbigliamento, invece la proprietà resterà castellana e a breve appariranno le insegne della Bonanno Immobili.
“Il palazzo si presenta oggi nelle eleganti forme assunte nel Settecento, a conclusione di un percorso secolare, e a seguito dell’accurato restauro condotto dalla Banca Popolare di Castelfranco che aveva perfezionato l’acquisto del palazzo nel 1976”, spiega Cecchetto, che farà da Cicerone per delle visite guidate che partiranno a breve. Le trattative e le prenotazioni delle unità, sia per la vendita che per la locazione, saranno aperte da ottobre e saranno gestite in esclusiva dalla Bonanno Immobili s.r.l. «Continuiamo a puntare sugli immobili di pregio per rispondere alle attuali e crescenti esigenze del mercato in cui, dopo l’emergenza Coronavirus, i clienti cercano investimenti immobiliari di elevata qualità che mantengano il loro valore nel tempo grazie alle loro unicità, proprio come Palazzo Soranzo Novello», chiude Bonanno.
La storia
È lo storico Giacinto Cecchetto a delineare il valore storico-artistico del compendio.
«I Soranzo, prestigiosa e ricchissima famiglia veneziana, costruirono due case di villeggiatura in Borgo Pieve, ma era nel cuore cittadino che i Soranzo dovevano mostrare il loro rango e il loro potere economico. E lo fecero costruendo il nucleo originario dell’attuale palazzo Soranzo Novello forse già nel corso del ’300, proprio in un sito di grande impatto comunicativo, quasi in faccia all’alta torre dell’orologio su cui campeggia il leone di S. Marco, emblema del dominio della Serenissima sulla città».
Alla fine del ‘400 l’edificio medievale è sottoposto ad una prima ristrutturazione ed è stato sottoposto ad una seconda ristrutturazione nella seconda metà del XVII secolo, sostanzialmente senza modificare quote del tetto e arcate. Il passaggio dalla proprietà Soranzo alla proprietà dei Novello, nobili castellani, all’inizio del ’700 Il palazzo persiste nella proprietà Soranzo sino all’inizio del ‘700, quando, entro il 1735, passa nella proprietà dei Novello, una delle più ricche famiglie della nobiltà cittadina. I Novello sono famiglia di probabile origine senese e nel 1493 risultano ricchi proprietari di terre (170 campi), case (due a Castelfranco a fine ‘400) e un mulino a Ramon. Fu proprio in virtù delle cospicue rendite dalla professione notarile (molti Novello furono notai) e dalle proprietà terriere che i Novello acquisirono il palazzo dei Soranzo, certificando così la loro posizione eminente nella comunità castellana anche tramite il possesso e poi il restauro dell’edificio nella seconda metà del secolo XVIII. Restauro e trasformazione radicale nella seconda metà del secolo XVIII Nella seconda metà del secolo XVIII i Novello sottopongono il palazzo già dei Soranzo ad un restauro che si configura come una trasformazione radicale nella struttura e nella decorazione. Nuova è anche la facciata, nitida nell’intonacatura a marmorino bianco, razionale, elegante, di armoniche e simmetriche proporzioni nella scansione delle finestre con davanzali in pietra corredati da foglie di acanto in stucco. Questi elementi e la trifora del poggiolo con transenna a balaustra hanno suggerito che il rinnovamento della facciata sia da attribuirsi all’architetto castellano Francesco Maria Preti (1701-1774), per la forte analogia con altri interventi pretiani in palazzi cittadini. Al secondo piano, tra le due finestre centrali, domina lo stemma gigante in marmo di casa Novello.