Palpeggia la nipote 14enne nel letto, l'aveva scambiata per la moglie: "Ero ubriaco"
Lo zio 55enne, condannato a due anni (pena sospesa), ha chiarito davanti al Gup l'imbarazzante "equivoco".
Condannato a due anni lo zio 55enne, scagionato dall'accusa di violenza sessuale sulla nipote. Il tutto si era svolto al termine di una festa in cui gli adulti avevano alzato decisamente il gomito.
Palpeggia la nipote 14enne nel letto
Lui, lei e l'altra. Solo che nel classico triangolo stavolta c'era una variabile decisamente "anomala", costata un'accusa infamante e una condanna a due anni (pena sospesa) a un 55enne trevigiano.
I fatti risalgono all'agosto di due anni fa, complice una festa tra parenti come tante: che, come tante, finisce con i protagonisti decisamente brilli. In particolare lo zio 55enne, alza il gomito più del dovuto e, finiti i bagordi, va a letto dove pensa di trovare solo la moglie con cui - in preda ai fumi dell'alcol - avrebbe intenti per così dire "bellicosi".
Peccato che nel suo letto la consorte non ci sia, in compenso lì dormano la nipote 14enne e la figlia, che si erano coricate esauste in precedenza. L'uomo, alterato, non se ne rende conto e allunga le mani scambiando la nipote minorenne proprio per la moglie. Inizia a palpeggiarla sotto il reggiseno, poi tutto finisce lì.
La giovane però, comprensibilmente traumatizzata dall'esperienza, dopo un po' racconta tutto a scuola e scatta la denuncia per violenza sessuale nei confronti dell'uomo. Che è comparso nei giorni scorsi davanti al Gup del Tribunale di Treviso, Marco Biagetti, per rispondere - con rito abbreviato - dell'infamante accusa.
Accusa che, viste le circostanze "attenuanti", è stata derubricata: per l'uomo, che ha raccontato in prima persona l'imbarazzante disguido, è comunque arrivata una condanna a due anni, con sospensione della pena. I rapporti tra i familiari, una volta chiarita la vicenda, sono tornati dopo alcune turbolenze alla normalità. I genitori della giovane, a riprova, non si sono costituiti parte civile.