Paziente tira un pugno in faccia a un infermiere del pronto soccorso di Montebelluna
Al momento del trasferimento dall’ambulanza al lettino del pronto soccorso, ha reagito con violenza, colpendo l’operatore sanitario che stava cercando di aiutarlo

Ancora un’aggressione in ospedale. Stavolta a farne le spese è un infermiere del pronto soccorso di Montebelluna, colpito con un pugno al volto da un paziente che aveva appena assistito in casa.
Infermiere colpito da un paziente al pronto soccorso di Montebelluna
Come riferito dal Corriere del Veneto, il paziente, già noto alla struttura per problematiche psichiatriche e tossicologiche, era stato soccorso in seguito a una segnalazione per rischio suicidario. Ma al momento del trasferimento dall’ambulanza al lettino del pronto soccorso, ha reagito con violenza, colpendo l’operatore sanitario che stava cercando di aiutarlo. Solo l’intervento tempestivo dei colleghi ha evitato ulteriori conseguenze.
L’infermiere aggredito ha raccontato l’episodio sottolineando come situazioni simili siano sempre più frequenti, soprattutto nei fine settimana, e ha lanciato un appello per misure concrete di protezione:
"Chiediamo di lavorare in sicurezza - ha dichiarato al Corriere del Veneto -. Tra colleghi ne parliamo spesso, molti di noi hanno paura. Serve consapevolezza sui rischi che affrontiamo ogni giorno".
Prevenzione e sicurezza
Sul fronte della sicurezza, l’ULSS 2 ha già adottato alcune contromisure: sistemi di videosorveglianza, pulsanti anti-panico, la presenza di vigilanti e carabinieri in congedo, oltre a corsi per la gestione delle situazioni critiche.
In parallelo, la Regione Veneto ha avviato sperimentazioni con dispositivi come bodycam e smartwatch in grado di inviare allarmi immediati. Tuttavia, permangono questioni legate alla privacy, sollevate dai sindacati, che al momento limitano l’uso esteso di tali strumenti.