Contratto annullato

Pensionata trevigiana truffata: firma un modulo e si ritrova sul "groppone" una Bibbia da 22mila e 500 euro

La Treccani è intervenuta annullando il contratto alla vittima del raggiro

Pensionata trevigiana truffata: firma un modulo e si ritrova sul "groppone" una Bibbia da 22mila e 500 euro
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Una vicenda sconcertante, ma che per fortuna ha avuto un "lieto fine".

Pensionata trevigiana truffata: firma un modulo e si ritrova sul "groppone" una Bibbia da 22mila e 500 euro

Contratto annullato e serenità ritrovata. Grazie all’intervento di Adico, la 72enne pensionata trevigiana che ha inconsapevolmente siglato un contratto per l’acquisto di una bibbia da 22 mila e 500 euro può tornare a dormire sonni tranquilli. La Treccani Reti ha comunicato via web la disponibilità a cancellare la “commissione” (ovvero, il contratto) annunciando anche una verifica interna sulle modalità della vendita avvenuta di fatto con una serie di “raggiri” che hanno indotto la vittima a firmare un modulo presentato come “proforma”.

“L’epilogo di questa vicenda è stato molto rapido e positivo – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – e sinceramente non avevamo molti dubbi sia per l’ottimo lavoro svolto dal nostro ufficio legale sia per il prestigio che contraddistingue la casa editrice. Il venditore a quanto pare è stato mandato via già qualche tempo fa per questo non ci sentiamo di biasimare la Treccani che ovviamente non può vigilare su tutti i numerosi commerciali che lavorano per lei. Ora l’unico passaggio che dobbiamo definire è la restituzione dei 500 euro d’acconto già prelevati alla nostra socia”.

La storia prende forma già a novembre dello scorso anno quando la pensionata viene contattata da una impiegata della Treccani per consegnarle una rivista come segno di gratitudine per gli acquisti effettuati negli anni passati. la signora declina l’offerta manifestando invece la volontà di vendere alcuni libri e alcuni oggetti della rinomata casa editrice comprati tempo addietro. Dopo questa telefonata, la pensionata di Treviso ne riceve altre, molto insistenti, sempre da parte di persone che si presentano come referenti  all’ufficio amministrativo Treccani. A questo punto la donna, esausta, fissa un appuntamento con la sola intenzione di vendere qualcuno degli oggetti in proprio possesso.

L'interminabile monologo

Circa una settimana dopo il primo contatto, il venditore di presenta alla porta della donna come da accordi, mostrandole il tesserino di riconoscimento. E qui inizia lo show. L’uomo – pur avvertito dall’interlocutrice circa i propri problemi di comprensione a causa di un incidente – attacca con un monologo senza soluzione di continuità, mettendo la 72enne trevigiana in un evidente stato confusionale. La conversazione, in realtà, ruota attorno alla possibilità di vendere gli oggetti della Treccani tanto che il venditore invita la vittima a firmare alcuni moduli come contratto proforma, legato sempre alla possibile alienazione dei libri in possesso della pensionata.

Sparito nel nulla

Nei giorni seguenti la pensionata e il marito provano a contattare più volte il sedicente commerciale della Treccani per annullare il contratto ma l’uomo non risponde mai. Il tempo passa, i due coniugi chiamano anche la sede di Padova della casa editrice dove ricevono rassicurazioni su un prossimo contatto con il venditore. Cosa che non avviene. Marito e moglie decidono allora di rivolgersi all’Adico per far annullare il contratto. Ed è qui che scoprono il reale costo di quella bibbia, 22 mila e 500 euro, prezzo non ben visibile nei moduli ma individuato in modo preciso dal legale dell’associazione. Nei giorni scorsi dal conto della vittima sono stati prelevati 500 euro di acconto e anche la bibbia (che ora verrà restituita) è giunta a casa della donna. Adesso, come detto, il contratto verrà annullato.

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