Pieve di Soligo

Pieve di Soligo, negato affitto all'assessore al turismo perché marocchino

Dopo un mese di trattative, Mohammed Hammouch, 35 anni, si è visto negare l’appartamento per motivi razziali.

Pieve di Soligo, negato affitto all'assessore al turismo perché marocchino
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Gli viene negato l'affitto perché è marocchino, nonostante sia in Italia da sempre e sia anche membro della giunta comunale. È accaduto a Mohammed Hammouch, 35 anni, assessore al turismo di Pieve di Soligo, una cittadina dove si conoscono tutti e dove, proprio per questo, episodi del genere fanno ancora più clamore.

Prima le condizioni accettate, poi il dietrofront

Hammouch cercava una casa più grande per la sua famiglia, allargatasi da poco con l’arrivo di due gemelline. Come raccontato al Corriere del Veneto, dopo un mese di trattative con un’agenzia, tutto sembrava definito: documenti inviati, condizioni accettate, contratto pronto per la firma. Ma a pochi giorni dal passo finale, è arrivata la telefonata che non ti aspetti, o meglio, che non vorresti più aspettarti nel 2025. Il proprietario aveva cambiato idea. Il motivo? «Non voglio affittare a marocchini».

Incredulo, l’assessore ha deciso di affrontare la questione di persona. In una piccola comunità, dove spesso si preferisce sussurrare piuttosto che dichiarare apertamente, lui ha scelto il dialogo. Ma il confronto ha restituito una realtà persino più amara: il rifiuto è stato confermato senza mezzi termini.

Una lunga attività politica

È una storia che colpisce non solo per il ruolo pubblico di Hammouch, ma perché racconta la contraddizione di un Paese che sa essere inclusivo e respingente allo stesso tempo. Perché Mohammed non è un “altro”: è cittadino italiano da sempre, ha frequentato scuole e università in Veneto, ha scelto di rimanere a Pieve di Soligo anche quando avrebbe potuto trasferirsi all’estero, ha investito il suo tempo e il suo impegno nella politica locale e nel sociale.

Presidente dell’associazione Giovani Marocchini Italiani, da anni lavora per costruire ponti tra culture e generazioni. Eppure, a ricordargli che certi muri sono ancora alti ci ha pensato la diffidenza cieca di chi riduce una persona a un’etichetta etnica.

Hammouch ha deciso di andare avanti, di non rinunciare alla ricerca di una nuova casa né al suo impegno civile. Ma l’episodio lascia sicuramente una ferita profonda.

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