Conegliano

Preso il rapinatore di Capodanno, vittima una donna di Conegliano

In manette il 32enne tunisino J. M., individuato quale autore della tentata rapina avvenuta lo scorso 1 gennaio a Jesolo ai danni di una coneglianese.

Preso il rapinatore di Capodanno, vittima una donna di Conegliano
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E' finito in manette il "rapinatore di Capodanno". Vittima era stata una donna di Conegliano.

Preso il rapinatore di Capodanno, vittima una donna di Conegliano

E' finito in manette il "rapinatore di Capodanno". Vittima era stata una donna di Conegliano. Ieri sera, giovedì 27 febbraio 2020, la Polizia ha arrestato il 32enne tunisino J. M., individuato quale autore della tentata rapina e lesioni avvenuta lo scorso 1 gennaio a Jesolo ai danni di una coneglianese.

Cos'era successo

L'episodio era avvenuto poco dopo le 3 di notte, quando al Commissariato di Jesolo era arrivata la richiesta di una volante in via Bafile, per una tentata rapina ai danni di una turista italiana che trascorreva le vacanze di Natale in un albergo del Lido di Jesolo. La donna aveva agli agenti intervenuti sul posto che, mentre stavano percorrendo via Bafile, lei e il suo accompagnatore erano stati sorpresi alle spalle da un individuo sui 35 anni, che l'aveva strattonata facendola addirittura cadere a terra, nel maldestro tentativo di rubarle la borsa. La vittima aveva anche riportato alcune lesioni al ginocchio e alla mano, con una prognosi di 10 giorni.

Aveva già commesso un tentato omicidio

Il responsabile della tentata rapina è stato poi identificato in un tunisino già noto alle Forze dell'ordine, anche grazie ad alcuni testimoni - ascoltati presso la Questura di Treviso - e al paziente lavoro dei poliziotti. E' venuto fuori peraltro che il tunisino indiziato si era già reso responsabile di un tentato omicidio nel 2014 quando, in concorso con altro soggetto, colpì con un coltello un connazionale, procurandogli ferite al collo e all’addome, lasciandolo in fin di vita. Il cerchio attorno a lui si è però chiuso ieri sera con l’arresto dell’uomo a Mestre nei pressi della stazione ferroviaria. Ora è stato associato al carcere di Santa Maria Maggiore in attesa di processo.

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