Tra Treviso e Paese

Sasso su un'auto in corsa, paura per un papà con due figlie piccole: i genitori del ragazzo chiamano per scusarsi

Un gesto sconsiderato, avvenuto in località San Giuseppe verso le 18 di martedì 11 febbraio 2025, che si sarebbe potuto trasformare in una tragedia. Il finale però è stato inaspettato

Sasso su un'auto in corsa, paura per un papà con due figlie piccole: i genitori del ragazzo chiamano per scusarsi
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Ci risiamo: cosa frulli in testa a certi giovani, potrebbero dirlo solo loro. Come, ad esempio, finire la giornata col favore dell'imbrunire, lanciando un sasso su un'auto in corsa, senza pensare minimamente alle conseguenze di un gesto tanto stupido. E' quello che ha fatto un ragazzo, martedì 11 febbraio 2025, quando erano da poco passate le 18, in via Castellana, in località San Giuseppe tra Treviso e Paese. A bordo dell'auto, con il loro papà, vi erano due bambine, una di sette ed una di tre anni (in copertina: immagine del parabrezza sfondato pubblicata su Facebook). Ciò nondimeno, l'autista ha provato ad inseguire il giovane che però è riuscito a far perdere le tracce.

A distanza di qualche ora dall'accaduto, dopo che Diego Tiveron ha pubblicato un post su Facebook per raccontare pubblicamente cosa gli fosse successo, i genitori del ragazzo che ha provocato il danno lo hanno contattato, scusandosi per l'accaduto e rendendosi disponibili a risarcirlo.

Ragazzo getta un sasso su un'auto in corsa, il racconto

Come sono andate le cose, lo ha raccontato proprio l'automobilista, Diego Tiveron, coinvolto pubblicando un post sui social. Il 37enne ha spiegato che il ragazzo era a bordo strada in sella alla sua mountain bike di colore giallo ed "ha gettato una grossa pietra contro l'auto in corsa".

Secondo lui si è trattato di un ragazzino italiano di 13 o 14 anni che vestiva un giaccone scuro:

"Mi dava le spalle ed ha lanciato la pietra verso il cristallo, senza curarsi di chi stesse transitando".

Sorpreso dall'inatteso botto, l'autista ha inchiodato, è sceso dall'auto per inseguirlo e, mentre il giovane stava scappando con la bici, ha più volte gridato di fermarsi. Diego l'ha quindi raggiunto in zona Bogart, ma il ragazzo gli è di nuovo sfuggito

"Ha dimostrato di conoscere le strade, credo possa essere di San Giuseppe o Monigo. A quel punto, però, ho pensato a tranquillizzare le bambine".

Un automobilista che stava assistendo alla scena è intervenuto giusto il tempo per essere invitato a farsi gli affari suoi.

Nel frattempo, Tiveron aveva allertato la Polizia locale e i Carabinieri informandoli, come detto, di quanto gli era capitato.

"L'auto è già in riparazione - ha concluso - ma le cose sarebbero potute volgere veramente al peggio".

I genitori del ragazzo chiamano per scusarsi

A distanza di poche ore dall'accaduto, per fortuna, questa spiacevole vicenda, che per un nonnulla si sarebbe potuta trasformare in un dramma per Diego Tiveron e le sue figlie, ha avuto un epilogo inaspettato.

Come raccontato dalla Tribuna di Treviso, il 37enne, dopo il post Facebook fatto sui gruppi di Paese e San Giuseppe, è stato chiamato al telefono dal papà del ragazzo, un 13enne, che ha compiuto lo scellerato gesto di lanciargli un sasso sul parabrezza. Il genitore si è scusato profondamente per quanto successo e ha riferito a Diego la sua disponibilità totale a pagare i danni commessi dal figlio.

Diego ha spiegato che la telefonata lo ha rasserenato, considerando anche il fatto che il papà del 13enne ha manifestato la volontà di far dire le scuse di persona anche da parte del figlio. A tutti coloro che sotto al suo post hanno scritto frasi del tipo "E' un delinquente" o "Dove sono i genitori", Diego ha riferito alla Tribuna che, nonostante i tanti recenti casi di cronaca in cui minori sono protagonisti di bravate o veri e propri reati, ci sono ancora genitori che sanno dare il buon esempio.

"In questo modo ha fatto capire al ragazzo le responsabilità che ha e le conseguenze del suo gesto".

Infine, a Diego è stato detto dal papà del 13enne che il giovane ha lanciato quel sasso per paura di essere inseguito su una strada buia e che conosceva poco. Secondo il 37enne, però, l'ipotesi della "ragazzata", che non bisogna sminuire considerate le gravi conseguenze, è più plausibile. Diego, però, ha deciso di perdonare il 13enne e di non sporgere denuncia.

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