Le indagini

Rapina a Cavallino, fermato un 56enne di Maserada: era l'autista dei banditi

Sandro Levak è stato arrestato poche ore dopo il tentato colpo. La sua auto è stata ripresa dalle telecamere

Rapina a Cavallino, fermato un 56enne di Maserada: era l'autista dei banditi
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Un 56enne di Maserada è stato arrestato, domenica notte, 18 febbraio 2024, per aver partecipato a una tentata rapina a Cavallino Treporti, nel veneziano. Il 56enne avrebbe accompagnato con la proprio auto i tre banditi che poche ore prima hanno fatto irruzione in una villa in località Ca' Ballarin, dove Alberto Biondo, di 34 anni, è stato ferito con un colpo di pistola mentre cercava di mettere in fuga i ladri.

Fermato un 56enne di Maserada: era l'autista dei banditi

Inizialmente si era detto che uno dei tre banditi era stato fermato a Pordenone, poi invece s'è capito che è Sandro Levak, 56enne di origini sinti residente a Maserada, il complice che è stato arrestato poche ore dopo la tentata rapina a Cavallino Treporti, avvenuta domenica sera. Il 56enne è accusato di essere complice dei tre banditi che intorno alle 19.00 si sono introdotti nella villetta della famiglia Biondo in località Ca' Ballarin.

Secondo i primi elementi emersi dalle indagini, Levak avrebbe fatto da autista accompagnando con la propria auto i tre malviventi. Le telecamere della zona avrebbero infatti ripreso la sua Opel Astra a poca distanza dalla villetta dei Biondo e in alcune immagini si vedono tre uomini incappucciati che scendono dal veicolo.

Tentata rapina in una villa, tre ladri armati messi in fuga dai proprietari

I tre, armati, sono entrati dal piano terra nella villetta in via Pordelio e si sono trovati davanti una coppia di anziani, Mirella Follin e Pietro Biondo di 80 e 83 anni.

Sono state le urla di Mirella ad allarmare Maurizio Biondo, figlio 62enne della coppia, che vive con la moglie e il figlio Alberto, bodybuilder 34enne, al piano superiore.

Aprendo la porta del primo piano Maurizio si è ritrovato due dei rapinatori incappucciati sul pianerottolo. Mentre chiamava il figlio, che in quel momento si trovava in bagno, uno dei malviventi lo ha colpito in testa con il calcio della pistola.

Raggiunto da Alberto, padre e figlio hanno lottato con i rapinatori sul pianerottolo, facendoli rotolare giù per le scale insieme a Alberto. Nel frattempo, un terzo rapinatore armato li aspettava al piano terra. Mentre Maurizio tirava su suo figlio, ha udito uno sparo. Un proiettile ha colpito al ginocchio Alberto, mentre i rapinatori si davano alla fuga.

Alberto e Maurizio Biondo

Levak arrestato poche ore dopo la rapina

Levak è stato arrestato quella stessa notte, poche ore dopo la rapina, i militari lo hanno rintracciato nella sua casa, dove viveva sotto sfratto.

Già segnato da precedenti penali e condanne per estorsione e truffa, durante l'interrogatorio con il Gip per la convalida del fermo, ha negato la sua presunta complicità. Tuttavia, Levak stesso ha ammesso di essere stato sul luogo della rapina, ma per incontrare un'altra persona.

Al momento si trova nel carcere di Treviso, mentre proseguono le ricerche dei tre banditi.

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