E’ stato riaperto oggi lo storico Ponte della Priula, al taglio del nastro tricolore erano presenti il Presidente della regione Veneto Luca Zaia e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, oltre al presidente di Anas Massimo Simonini, all’assessore regionale Elisa De Berti, al presidente della provincia di Treviso, Stefano Marcon e ai i sindaci di Susegana Vincenzo Scarpa e di Nervesa Fabio Vettori. I lavori di messa in sicurezza, iniziati a maggio 2018, necessari dal momento che la struttura era erosa dall’alveo del fiume, prevedevano la sistemazione delle pile, degli archi e dei parapetti laterali della struttura. Il ponte sul fiume Piave, lungo ben 430 metri con ben 20 campate, è stato un grande protagonista della Grande Guerra, non sono mancati, infatti, durante gli interventi di sistemazione i ritrovamenti di un’ottantina di ordigni bellici che hanno reso necessario un tempo di lavoro di 400 giorni. I primi 7 mesi sono serviti per consolidare le fondamenta e realizzare la viabilità provvisoria, vittima nel mese di ottobre dalla piena del Piave, ma ripristinata in un tempo record di soli 8 giorni. Il restauro ultimato è il frutto di un lavoro di ingegneria sapiente e rispettosa della storia e dell’ambiente, come testimoniano le piste ciclopedonali percorribili in entrambi i sensi. L’infrastruttura, costruita nel Novecento, che congiunge la sponda destra e quella sinistra del Piave, collega Susegana a Nervesa della Battaglia lungo la strada statale 13, ora è riammodernata, potenziata e rinforzata da un un nuovo ponte in acciaio sovrapposto alla precedente struttura. Il costo dei lavori effettuati ammonta a 10 milioni di euro, di cui 1.7 spesi per la viabilità alternativa bailey. Erano tanti i cittadini presenti all’inaugurazione del ponte, è un giorno di festa per celebrare un intervento che restituisce alla provincia di Treviso e all’intero Veneto un importante via di collegamento per un’area dove sono siti alcuni dei più grandi poli industriali d’Italia. Il valore economico, architettonico, storico e culturale dell’infrastruttura si conservano con questo restauro portato a termine dopo tredici mesi di lavoro.
La giornata di cerimonia non ha mancato di riportare al centro i temi dell’autonomia e dei risparmiatori truffati delle banche venete. “La nostra autonomia non contiene alcun ostracismo per il Meridione e non crea nemmeno un paese di seria A e uno di serie B, né una secessione dei ricchi. La vera scelta dell’autonomia significa, efficienza, responsabilità e modernità” dichiara il presidente Zaia.
“Per noi soci nessuna intesa” è la scritta che invece compare sulle magliette del Coordinamento dei soci delle banche venete don Enrico Torta, che hanno deciso di partecipare alla cerimonia di inaugurazione organizzando un sit-in. “Il Veneto resiste” è quanto si legge sulle bandiere di coloro che sono giunti sul ponte per far sentire le voci in merito ai risarcimenti attesi e sperati, ma finora non arrivati, promessi dalle manovre e dai decreti del governo.