Tensione

Rivolta nel carcere minorile di Treviso, materassi bruciati e devastazione per il vitto

Ieri sera una decina di giovani detenuti ha occupato l'ala ovest della struttura, inscenando una vera e propria protesta. Un agente contuso.

Rivolta nel carcere minorile di Treviso, materassi bruciati e devastazione per il vitto
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Tensione ieri sera nel carcere minorile di Treviso.

Rivolta nel carcere minorile di Treviso

Momenti di grande tensione ieri sera, martedì 12 aprile 2022, nel carcere minorile di Treviso, dove alcuni giovani detenuti hanno inscenato una violenta protesta. Una decina in tutto quelli che, dopo essersi barricati nell'ala ovest della struttura, hanno distrutto suppellettili e incendiato alcuni materassi. Insomma, una vera e propria rivolta.

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Ben presto il fumo è stato visibile anche dai residenti di via Santa Bona e sul posto, oltre a Polizia e Carabinieri, sono dovuti intervenire anche i Vigili del fuoco. La protesta è esplosa - sembra - a causa del vitto non troppo gradito dai detenuti. La struttura, anche a causa del fumo che aveva invaso l'intero primo piano, è stata temporaneamente evacuata.

La situazione si è progressivamente normalizzata verso le 23, con l'intervento della Polizia penitenziaria e della direttrice Mariavittoria Fattori. Uno degli agenti presenti al momento dei tafferugli è rimasto leggermente contuso. Ora del grave episodio verrà informato il Ministero della Giustizia.

Il commento del segretario provinciale Pd Zorzi

“Preoccupa quanto è successo all’interno della casa circondariale per minori a Treviso – dichiara Giovanni Zorzi, segretario provinciale PD Treviso – è urgente chiarire bene e presto la dinamica di questa protesta. Mi auguro che la direzione del carcere faccia chiarezza perché bisogna evitare che si ripetano situazioni, come quelle vissute in queste ultime 48 ore, che mettano a rischio la sicurezza di chi lavora all’interno della struttura. È altrettanto urgente capire cosa abbia portato i detenuti a manifestare in questo modo il loro disagio. Garantire condizioni di dignità a chi è costretto a vivere in queste strutture vuol dire anche garantire la sicurezza di chi ci lavora”.

Conclude Zorzi:

“I gravi episodi accaduti in queste ore rimettono al centro dell’attenzione le problematiche, spesso sottovalutate nel nostro territorio, di un istituto come quello carcerario, a cominciare dalla grave carenza di personale che si riflette poi in una maggiore difficoltà ad assicurare il reinserimento sociale del detenuto, cosa ancora più grave se parliamo di detenuti minorenni”.

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