Dipinto di grande valore

Rubata 48 anni fa, pala d'altare ritrovata a Roma e restituita alla comunità di San Zenone degli Ezzelini

L'opera, rubata dalla chiesetta di Villa Rubelli, è stata recuperata dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. Era stata recentemente venduta da un commerciante padovano

Rubata 48 anni fa, pala d'altare ritrovata a Roma e restituita alla comunità di San Zenone degli Ezzelini
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L'opera rubata

Il 21 novembre 2024, nella Chiesa di San Francesco a Treviso, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Venezia ha consegnato al Vescovo una pala d’altare di grande valore storico e artistico: la “Madonna del Carmelo” di Bartolomeo Litterini, datata 1725. Il dipinto, rubato quasi 48 anni fa, è finalmente tornato alla sua comunità d’origine.

L’opera e il furto del 1976

La pala, un olio su tela (176 x 96 cm) raffigurante la Madonna con Gesù Bambino in braccio tra due Santi, era stata sottratta il 20 novembre 1976 dalla chiesetta della Madonna del Carmelo, situata accanto a Villa Marini-Albrizzi-Rubelli, a San Zenone degli Ezzelini.

Grazie alla lungimiranza dell’allora parroco, che aveva scattato una fotografia del dipinto nella sua collocazione originale, fu possibile denunciare subito il furto presso i Carabinieri. La fotografia e la denuncia furono inserite nella Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti, il più grande archivio informatico di immagini di opere d’arte gestito dal Comando Carabinieri TPC.

Opera censita nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti

Per sopperire alla mancanza dell’opera, considerata di grande valore devozionale per la comunità, un artista locale realizzò pochi anni dopo una copia fedele, che venne collocata nella nicchia rimasta vuota.

Il ritrovamento

Il dipinto è stato individuato grazie all’attività di monitoraggio del mercato antiquario e del web condotta dai Carabinieri TPC di Venezia. L’opera era in vendita presso un negozio di Padova e, attraverso la Banca Dati TPC, si è potuta verificare la corrispondenza con quella rubata. Un controllo amministrativo presso l’esercente ha rivelato che il dipinto era regolarmente registrato, come previsto dal T.U.L.P.S., ma nel frattempo era già stato venduto a un privato.

Opera posta in vendita sul sito internet del commerciante

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Padova, hanno accertato che il proprietario, che aveva ricevuto l’opera come lascito ereditario, era estraneo al furto. Successivi approfondimenti hanno permesso di localizzare la pala d’altare a Roma, dove è stata recuperata grazie alla collaborazione del Nucleo TPC della capitale.

La verifica e il valore dell’opera

Una volta recuperata, la pala è stata sottoposta all’esame di un funzionario tecnico della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per Venezia, Belluno, Padova e Treviso, che ha confermato l’autenticità e la corrispondenza con l’opera rubata. Il dipinto, essendo di proprietà ecclesiastica e di rilevante interesse storico-artistico, rientra tra i beni inalienabili tutelati dall’articolo 10 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

 

La restituzione alla comunità

La restituzione di questo prezioso bene segna un importante momento per la comunità di San Zenone degli Ezzelini. La ricerca e il recupero di beni ecclesiastici rappresentano una delle principali attività investigative del Nucleo TPC di Venezia, che opera costantemente attraverso controlli nel mercato antiquario, segnalazioni di esperti e la collaborazione con il Ministero della Cultura.

Questi sforzi consentono di restituire alle comunità opere d’arte che, al di là del loro valore artistico, hanno un profondo significato devozionale e culturale, strettamente legato ai territori e alle chiese di origine.

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