Ristorazione scolastica

Servizio mensa Montebelluna, i costi extra non ricadranno sulle famiglie: stanziati 230mila euro dal Comune

Coperti così i maggiori costi per il servizio mensa connessi con la riorganizzazione necessaria per rispettare le norme anti-Covid19.

Servizio mensa Montebelluna, i costi extra non ricadranno sulle famiglie: stanziati 230mila euro dal Comune
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I maggiori costi per il servizio mensa non ricadranno sulle famiglie. Il Comune stanzia 230mila euro.

"Promessa mantenuta"

La giunta comunale di Montebelluna riunitasi ieri, lunedì 19 ottobre 2020, in videoconferenza ha deciso di stanziare 230mila euro per coprire i maggiori costi per il servizio mensa connessi con la riorganizzazione necessaria per rispettare le norme anti-Covid19. La nuova modalità di esecuzione della ristorazione scolastica prevede la consumazione del pasto in classe in vassoi sagomati in plastica nei plessi dove i refettori sono stati adibiti ad aule per la didattica, nelle scuole, invece, dove i locali mensa sono ancora utilizzabili, la capienza risulta limitata per garantire il distanziamento sociale a tavola e l’accesso avviene nel rispetto della doppia turnazione prevista.

Aumento di 1,10 euro a pasto

Questo comporta inevitabilmente dei maggiori costi, riconducibili sia all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, sia all’aumento dell’orario di servizio del personale addetto alla somministrazione. A questo si aggiungono altre voci tra cui l’uso di vassoi sagomati in plastica e di posate monouso e la sanificazione dei locali con detersivi idonei che comportano un aumento complessivo di 1.10 euro a pasto che sui 200mila pasti serviti nel corso dell’anno scolastico corrispondono a 230mila complessivi.

I commenti

Interviene il sindaco, Marzio Favero:

“La giunta ha fatto una valutazione politica e morale rispetto alle modalità con cui finanziare i maggiori costi del servizio mensa resisi necessari con l’emergenza Covid-19. La scelta era se scarica il maggior costo sulle famiglie e sul Comune e alla fine la scelta è stata quella di coprire i maggiori costi con le risorse del bilancio comunale. L’applicazione dei protocolli ministeriali ha comportato un lieve aumento dei prezzi applicati anche al servizio mensa rivolto agli utenti di Casa Roncato. In questo caso l’aumento è di 0.06 cent a pasto, che comportano una maggiore spesa di 500 euro all’anno, anch’essa finanziata dal Comune”.

Spiega l’assessore all’Istruzione, Claudio Borgia:

“Il maggior costo di 1.10 euro a pasto è per ora un costo indicativo perché stiamo portando avanti la trattativa con Gemeaz per contenere ulteriormente i costi e si aggiunge al contributo già assicurato dal Comune alle famiglie per ciascun pasto”.

Si ricorda infatti che, a fronte di un costo base di 4,89 euro, le tariffe a carico delle famiglie sono le seguenti:

  • scuola infanzia 3,15 euro
  • scuola primaria 3,26 euro
  • scuola primaria di primo grado 3,40 euro

“Ricordo inoltre che da quest’anno le famiglie possono anche beneficiare delle nuove agevolazioni introdotte per la mensa che prevedono, oltre all’aumento del livello ISEE da 17.721 euro a 19mila euro, anche una serie di scontistiche sulla tariffa del buono pasto”, conclude Borgia.

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