Spaccio di droga, due 30enni trevigiani fermati sulla Pontebbana e arrestati - FOTO
La fidanzata di uno dei due ha pure sguinzagliato i Rottweiler contro gli agenti. Intanto sospesi i servizi di ordine pubblico alla "Serena".
Il personale delle Volanti lungo la SS 13 Pontebbana ha notato due uomini a bordo di un suv che si presentavano alquanto agitati.
Presi in flagranza di reato
Nella mattinata di venerdì 4 settembre 2020, personale operante della Squadra Mobile e dell’U.P.G. e S.P della Questura di Treviso ha tratto in arresto in flagranza di reato due persone pregiudicate per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Alle ore 09.00 del mattino personale della Sezione Volante transitando lungo la SS 13 Pontebbana durante servizi mirati alla prevenzione ed al contrasto dei reati, ha notato due uomini a bordo di un suv che si presentavano alquanto agitati e dal successivo controllo è emerso che gli stessi erano in possesso di numerosi oggetti atti al confezionamento ed allo smercio al dettaglio di sostanza stupefacente, oltre che vari coltelli a serramanico di varie dimensioni. Pertanto gli operatori hanno proceduto, con l’ausilio di personale della Squadra Mobile, a sottoporre a perquisizione anche il veicolo ed il domicilio dei due fermati C.D. e Z.O., trentenni residenti in provincia di Treviso già noti alle Forze di Polizia in quanto pluripregiudicati per reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti.
La perquisizione domiciliare
A seguito di perquisizione nell’abitazione dello Z.O. è stata rinvenuta sostanza stupefacente di tipo hashish, cocaina ed altre droghe sintetiche, ragion per cui lo stesso è stato deferito in stato di libertà all’A.G. in ordine ai reati previsti e puniti dagli artt. 73/5° comma D.P.R. 309/90 e 4 Legge 110/75. La perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione in cui dimora C.D. unitamente alla fidanzata M.C.F. ha permesso agli agenti della Questura di rinvenire una coltivazione di sostanza stupefacente del tipo marijuana consistente in ben 67 piantine a vari stadi di maturazione; oltre alle piante sono stati rinvenuti altresì oltre 400 grammi di infiorescenze già essiccate e pronte per lo smercio al dettaglio. Nonostante le resistenze alla perquisizione opposte dalla M.C.F., la quale ha aizzato contro gli operatori due cani di grossa taglia razza Rottweiler, il personale della Polizia di Stato è riuscito comunque ad accedere all’interno dell’immobile impedendo all’indagata di disfarsi della sostanza stupefacente e senza nuocere ai due cani, relegati in bagno per il tempo necessario allo svolgimento delle attività. Nel garage dell’abitazione sono state rinvenute altresì due carabine ad aria compressa, catalogate come armi da sparo, custodite illegalmente e senza la prevista autorizzazione da parte dell’Autorità di P.S. e che pertanto sono state poste sotto il vincolo del sequestro unitamente alla sostanza stupefacente rinvenuta, alle strumentazioni necessarie alla coltivazione, stoccaggio e spaccio della medesima ed alla somma di € 1.100 in contanti, riconducibili all’attività di spaccio.
Alla luce delle emergenze investigative, M.C.F. e C.D. sono stati arrestati in flagranza di reato in ordine ai reati di cui agli artt. art. 73/1° comma D.P.R. 309/90, 2 e 7 della legge 895/67 in concorso tra loro mentre la M.C.F. anche in ordine ai reati di cui agli artt. 336 e 337 c.p. per aver aizzato i suoi rottweiler contro gli operatori.
Ex caserma Serena
D’intesa con la Prefettura, inoltre, sempre nella giornata di venerdì la Questura ha disposto la cessazione dei servizi di ordine pubblico presso la ex caserma militare “Serena” di Dosson di Casier. Il centro di accoglienza straordinario era presidiato da settimane dalle Forze dell’ordine, a seguito delle tensioni che si erano lì verificate a partire dal mese di giugno e della riscontrata positività al virus Covid-19 di oltre 250 ospiti dello stesso centro.
"Nell’occasione il Questore di Treviso ringrazia tutto il personale delle Forze dell’ordine che in queste settimane, in condizioni climatiche e ambientali disagevoli, ha garantito la vigilanza alla struttura senza soluzioni di continuità, con grande professionalità e spirito di servizio".
In particolare, hanno prestato servizio in loco il personale della Polizia di Stato, tra cui il Reparto Mobile, l’Arma dei Carabinieri, compreso il Battaglione Mobile di Mestre, la Guardia di Finanza e il contingente dell’Esercito del Plotone “Strade Sicure” del 33° Reggimento EW. La presenza delle Forze dell’ordine all’esterno della struttura ha impedito eventuali allontanamenti di soggetti contagiati, con potenziale pericolo per la salute pubblica, ed ha inoltre permesso la prosecuzione degli accertamenti sanitari da parte degli operatori della ULSS 2. Inoltre, è stata portata a termine dalla Digos un’importante operazione di polizia giudiziaria, che ha condotto all’esecuzione di 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti cittadini stranieri lì ospitati, ritenuti responsabili di gravi reati, quali il sequestro di persona e la devastazione commessi durante le rivolte dell’11 e del 12 giugno scorsi, e sui quali sono in corso riscontri per verificare se si siano resi responsabili anche degli episodi di violenza posti in essere di recente presso il centro di accoglienza.