Strage autobus Mestre, 21 morti e 15 feriti. Ipotesi malore per l'autista trevigiano, anche lui deceduto
L'unica vittima italiana è il 40enne Alberto Rizzotto, di Vazzola. Bandiere a mezz'asta oggi in tutto il Veneto
E’ una tragedia immane quella che si è consumata ieri sera, martedì 3 ottobre 2023, una data questa, che purtroppo resterà per sempre come una ferita nel cuore dei veneziani.
Tragedia a Mestre, l'ipotesi di un malore
Un bus carico di una comitiva di ucraini e persone di altre nazionalità è precipitato dalla rampa cavalcavia della Vempa a Mestre, finendo vicino ai binari dopo un volo di una decina di metri. Poi il mezzo elettrico è stato divorato dalle fiamme per ragioni ancora sconosciute.
Servirà del tempo per comprendere la dinamica
Sarà evidentemente cruciale, nelle prossime ore, la visione delle telecamere di sorveglianza poste lungo la strada e di quelle situate all’interno del veicolo.
Morto il conducente trevigiano Alberto Rizzotto
L’ipotesi principale, al momento, è che il conducente del bus, il trevigiano Alberto Rizzotto (nella foto qui in basso) possa aver accusato un grave malore, dirigendo così il veicolo fuori dalla carreggiata, finendo poi per sfondare il guardrail.
Pesantissimo il bilancio
Pesantissimo il bilancio della tragedia: 21 morti, tra i quali un bambino e una ragazzina. Tra le vittime identificate ci sono 5 cittadini ucraini, un tedesco, un croato, un francese e l’unica vittima italiana, l’autista trevigiano Alberto Rizzotto.
LA DRAMMATICA CRONACA DELLA SERATA: Bus precipita dal cavalcavia a Mestre, almeno 20 morti tra cui due bimbi
15 feriti, alcuni sono gravissimi
15, invece, i feriti, due sono bambini, due adolescenti e altri cinque sono in gravissime condizioni. Alcuni dei feriti sono ancora in fase di identificazione, le salme, invece, sono state portate in obitorio a Mestre.
Il video della rimozione del bus all'alba
Oltre 100 vigili del fuoco sul posto e 40 ambulanze
Nella fase dei soccorsi sono stati impiegati oltre 100 vigili del fuoco, 40 mezzi del Suem, l’elicottero del Suem118 di Treviso e sono stati coinvolti tutti i principali ospedali del Veneto.