Teatro e spettacolo, Corazzari: "Ecco l'accordo per farli ripartire"
Mettere assieme le energie nel sistema culturale, cercando di costruire un sistema di rete che aiuti a riallacciare il filo con il pubblico" sostiene l'assessore
Durante la conferenza stampa di oggi, è intervenuto Cristiano Corazzari, assessore al Territorio, Cultura e Sicurezza della Regione Veneto.
Perché parlare di cultura
Inizia così l’assessore:
“Parlare di cultura e di sport vuol dire parlare di parti profondissime della nostra comunità veneta. Significa anche parlare di settori che rappresentano una quota significativa della nostra economia: il comparto cultura rappresenta circa il 5% del prodotto interno della nostra regione e il 6% degli occupati. In questi mesi, forse più di altri settori, c’è stato un contraccolpo dovuto alla chiusura e noi come regione abbiamo cercato di anticipare la riapertura per dare un messaggio di positività e slancio verso il futuro. Dal 15 giugno si è lasciata la possibilità ai teatri e agli spettacoli dal vivo di riprendere la propria attività e abbiamo cercato di farlo utilizzando il metro del buon senso, a fronte di norme nazionali che prevedevano una limitazione di 200 posti negli spazi chiusi e 1000 in quelli aperti, noi abbiamo chiesto che venisse semplicemente rispettata la norma di cautela del metro di distanziamento, lasciando la possibilità di accogliere un numero maggiore di presenze e garantire la sostenibilità dello spettacolo.”
Mantenere il rapporto con il pubblico
E’ stato fondamentale fare rete per dimostrare la voglia non solo di ripartire, ma anche di continuare con le proprie attività nei momenti più difficili.
“Mettere assieme le energie nel sistema culturale, cercando di costruire un sistema di rete che aiuti a riallacciare il filo con il pubblico interrotto in questi mesi. Sappiamo quanta fatica è stata fatta per creare un rapporto di fiducia con il pubblico: oggi occorre riprenderlo. La Regione Veneto propone questo accordo, con 550mila euro, destinati al Circuito ArtVen, al Teatro Comunale di Vicenza, al Teatro Stabile del Veneto, alla FiTa insieme all’Unpli, affinché possano ripartire e sviluppare attività oltre quelle ordinarie, tanto nella stagione estiva quanto in quella autunnale quando si tornerà nei teatri.”