Villorba

Test sierologici, il Palaverde diventa un maxiambulatorio: se ne faranno 12mila

Al via oggi, con una “prova sul campo” con gli atleti di Benetton Rugby, lo screening su varie categorie.

Test sierologici, il Palaverde diventa un maxiambulatorio: se ne faranno 12mila
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Nella struttura di Villorba sono al lavoro, da stamane, una cinquantina di operatori del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 2, della Croce Rossa, della Protezione Civile trevigiana e della polizia locale di Villorba.

Al Palaverde di Villorba

Avviato oggi, lunedì 4 maggio 2020, con una “prova sul campo” per un centinaio di operatori del mondo sportivo Benetton e atleti di Benetton Rugby, finalizzata a testare la macchina organizzativa, il maxiambulatorio del Palaverde. Nella struttura di Villorba sono al lavoro, da stamane, una cinquantina di operatori del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 2, della Croce Rossa, della Protezione Civile trevigiana e della polizia locale di Villorba per l’effettuazione del maxi screening sierologico. Sul parquet, opportunamente adattato del Palaverde, saranno effettuati - entro il 14 maggio - circa dodicimila test sierologici rapidi su varie categorie di persone rimaste socialmente attive in questi due mesi di pandemia, e quindi con un grado di esposizione superiore alla popolazione rimasta in quarantena a domicilio.

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Ecco come funziona il test rapido

Per poter adibire il Palaverde ad ambulatorio il campo da gioco è stato coperto, per non danneggiarlo, con materiale impermeabile e sanificabile: sono state collocate, ampiamente distanziate una dall'altra, dieci postazioni di lavoro, presso ognuna delle quali l'utente verrà sottoposto a test rapido, che consiste nella puntura di un polpastrello e successiva “raccolta” di alcune gocce di sangue. Il sangue viene depositato in un kit dotato di reagenti rapidi che evidenziano l'eventuale presenza di anticorpi contro il coronarivus. La ricerca è qualitativa, con risposta positiva o negativa per anticorpi IgM e/o IgG. Si tratta rispettivamente delle immunoglobuline prodotte dall'organismo come prima risposta all'infezione da Covid-19 e come risposta di medio lungo periodo. In caso di positività al test rapido, che non consente di attribuire, ad oggi una patente di immunità ma di considerare un possibile contatto con il virus, viene immediatamente eseguito il tampone che attesta l'eventuale positività al virus, con conseguente isolamento e presa in carico della persona. Lo screening del Palaverde interesserà, in questa prima impegnativa fase, sulla base delle indicazioni regionali, le forze dell'ordine, gli operatori dei Comuni, il mondo del volontariato socio-sanitario e del comparto della distribuzione alimentare. In un secondo tempo, alla luce dei risultati di questa prima tornata di test, sarà valutata l’eventuale estensione ad altre categorie. Ai negativi al test rapido viene consegnata immediatamente la relativa attestazione, ai positivi sottoposti a tampone verrà invece inviato il referto completo a domicilio nei giorni successivi.  Lo screening del Palaverde non interessa operatori sanitari, ospedalieri e territoriali, medici di medicina generale, per i quali l'Ulss 2 ha avviato nelle scorse settimane piani di monitoraggio dedicati, già in fase avanzata.

"Ringrazio la famiglia Benetton – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi - che ha messo a disposizione, a titolo gratuito, questo straordinario spazio per l'effettuazione del mega screening che ci consentirà di testare circa mille persone al giorno, con tutti i criteri di distanziamento e sicurezza indispensabili per un'operazione complessa come quella che ha preso il via oggi. Con questo intervento diamo un’ulteriore spinta a quella strategia regionale di massima estensione dei test, che si è rivelata vincente per il Veneto sia in ambito nazionale che internazionale. Questa strategia, che si affianca al classico controllo dei soggetti sintomatici – aggiunge Benazzi - consente di individuare, in alcuni target, la presenza di eventuali portatori asintomatici del virus, contribuendo così alla azioni di contenimento epidemico”.

Reazioni e commenti

"Con l'operazione Palaverde – spiega Sandro Cinquetti, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 2 - si estende il programma, già molto ampio, di valutazione epidemiologica della circolazione del virus nella nostra provincia. Questo screening di massa rappresenta un’ottima base per le principali attività di riduzione del rischio infettivo che accompagneranno la Fase 2, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente il famoso R0”.

"Una volta ricevuta la richiesta dell’Ulss 2 è bastato un cenno di intesa col nostro staff per mettere a disposizione il Palaverde per questa importante operazione rivolta al territorio – commenta Christian Benetton, Presidente di “Verde Sport” -. E’ un piccolo aiuto per la comunità, la nostra famiglia è a disposizione delle istituzioni e ringrazia quanti da oggi si adopereranno sul campo per effettuare i test".

“Ci siamo messi a disposizione, secondo lo spirito di squadra che contraddistingue lo sport – sottolinea l’Amministratore Delegato di Verde Sport, Enrico Castorina -. In situazioni particolari come questa riteniamo corretto che chiunque, per quanto possibile, debba garantire collaborazione e sostegno. Speriamo di poter rivedere il Palaverde nella sua veste naturale quanto prima, ma prima c’è da vincere
un’altra e più importante partita”.

“La trasformazione del Palaverde in un grande ambulatorio collettivo è frutto della collaborazione tra una grande impresa, azienda sanitaria, Comune e sistema del volontariato. Questa - ha evidenziato il sindaco di Villorba, Marco Serena - è la sintesi del miracolo trevigiano.

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