Traffico di rifiuti contaminati amianto: arrivavano da Castelfranco
Ispezioni e sequestri da parte del Noe di Trento, nei guai un'azienda di Isera. Il materiale contaminato proveniva proprio dalla Città del Giorgione.
Indagine del Noe di Trento, nei guai un'azienda di Isera. I rifiuti contaminati prevenienti da Castelfranco Veneto.
Traffico di rifiuti contaminati amianto: arrivavano da Castelfranco
Arrivavano da Castelfranco Veneto i rifiuti contaminati da amianto al centro dell'indagine del Nucleo operativo ecologico di Trento. Secondo l'accusa, invece di essere smaltiti come previsto dal piano di bonifica e dal pubblico capitolato in discarica, l'ingente quantità di rifiuti illeciti era stata recuperata dalla Bianchi srl di Isera e rivenduti come materia prima. Una presunta gestione illecita da parte dell'azienda trentina che ha portato i militari del Noe ad effettuare una serie di ispezioni e sequestri.
Le indagini
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, l'azienda, che opera nell'ambito delle attività di scavo e movimentazione terra, riciclaggio di rifiuti speciali e bonifiche ambientali di siti contaminati, gestiva i rifiuti rendendo difficoltosa la loro tracciabilità per poi mischiarli abusivamente tra di loro e infine impiegarli per la realizzazione di sottofondi stradali, opere edilizie, o copertura di discariche. Le indagini sono partite proprio da una segnalazione relativa a tale impropria gestione dei rifiuti contaminati provenienti da Castelfranco Veneto
La costola bresciana
Come se non bastasse i carabinieri del Noe di Brescia, su indicazione dei colleghi trentini, hanno potuto accertare che nel comune di Prevalle (Brescia) la Bianchi srl stava effettuando, ovviamente senza il previsto piano di bonifica, la lavorazione di terre contaminate d'amianto. Da qui il sequestro del sito.