Trevigiana uccisa a Capo Verde: il corpo trovato in una cisterna d'acqua

Trevigiana uccisa a Capo Verde: il corpo trovato in una cisterna d'acqua

Un fine terribile: picchiata a morte proprio all'interno della pensione che gestiva da un anno a Capo Verde. Risale a martedì scorso il ritrovamento del corpo senza vita della trevigiana Marilena Corrò, 52 anni: era all'interno di una cisterna d'acqua. Il presunto colpevole sarebbe già stato individuato: si tratterebbe di un altro italiano, istruttore di kick-boxing già noto alle forze dell'ordine. Il movente? Di natura economica, legato a ingenti debiti accumulati dall'uomo nei confronti della connazionale. Stando ad alcune testimonianze sarebbe stata proprio una discussione sul rimborso dei debiti a scatenare il violento pestaggio che ha portato all'assassinio della trevigiana, il cui corpo era pieno di lividi.

Chi era la vittima

Marilena Corrò era molto conosciuta a Treviso perché fino allo scorso anno gestiva il B&B "Maison Maggy" e la notizia della sua morte improvvisa ha destato stupore e sconforto in Borgo Cavour. La donna lascia due figli, Filippo e Margherita. La 52enne era arrivata a Boa Vista, isola di Capo Verde al largo delle coste dell'Africa Occidentale, alcuni anni fa per occuparsi degli affari di suo padre Luciano, stabilitosi a Sal Rei nel 2001.

Il delitto

A scoprire il corpo di Marilena sono stati alcuni vicini, allertati dalle urla provenienti dall'interno della pensione. Una volta sul posto, la macabra scoperta: il cadavere era all'interno di una cisterna d'acqua. Il corpo della donna era pieno di lividi a causa, con ogni probabilità, di un violento pestaggio. Immediatamente è scattata la telefonata alla centrale operativa della polizia. In tempo record gli investigatori hanno raggiunto il sospettato: si tratterebbe di un italiano di nome Gianfranco portato in caserma per essere interrogato come principale sospettato.