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Treviso, rimosso dalla Polizia locale il cantiere abusivo di Piazza Matteotti

La ditta aveva accumulato un debito con l’ufficio tributi del Comune di Treviso per alcune decine di migliaia di euro

Treviso, rimosso dalla Polizia locale il cantiere abusivo di Piazza Matteotti
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La società  aveva omesso di pagare il canone per l’occupazione al Comune di Treviso.

Treviso, rimosso dalla Polizia locale il cantiere abusivo di Piazza Matteotti

Si sono conclusi i lavori di rimozione di un cantiere divenuto abusivo nei pressi di Piazza Matteotti. La società che aveva ottenuto qualche mese fa la concessione di suolo pubblico per eseguire lavori edili su un vecchio edificio aveva omesso di pagare il canone per
l’occupazione accumulando così un debito con l’ufficio tributi del Comune di Treviso per alcune decine di migliaia di euro.

Per questo motivo il Comando di Polizia Locale ha dapprima notificato i verbali per occupazione abusiva e in seguito disposto il sequestro finalizzato alla confisca delle strutture delegando le operazioni al Settore Lavori pubblici.

«Dopo i verbali regolarmente notificati alla ditta con sede in un paese dell’hinterland trevigiano titolare della concessione e le successive ordinanze in cui si ingiungeva il pagamento dei verbali e la notificazione della confisca delle impalcature, cui non è stata presentata alcuna impugnazione o ricorso, si è proceduto allo smantellamento dell’occupazione abusiva», spiega il Comandante della Polizia Locale Andrea Gallo.

«L’area pubblica è stata così liberata dall’occupazione, divenuta abusiva stante il mancato pagamento del canone per alcune migliaia di euro. Ora le strutture, essendo state confiscate, sono divenute patrimonio del Comune che potrà utilizzarle per il bene della comunità».

Il provvedimento vuole lanciare un segnale anche nei confronti di tutte le ditte che rispettano le regole pagando puntualmente i canoni di concessione:

«È la prima volta che a Treviso vengono confiscate le strutture ad una ditta che accumula una posizione debitoria importante nei confronti del Comune», conclude il Comandante Gallo. «Questo è anche un fatto di tutela e rispetto per tutte quelle ditte che saldano con regolarità le competenze nei confronti dell’ufficio Tributi».

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