Ubriaco e drogato: ha massacrato il povero Adriano per merendine e surgelati
Mohamed Boumarouan, 36enne di origini marocchine, durante l'interrogatorio di garanzia di questa mattina si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Emergono ulteriori drammatici dettagli sul brutale assassinio di Pieve di Soligo che si è consumato nella serata di venerdì 25 marzo 2022, quando l'83enne Adriano Armellin è stato ucciso dall'aggressione di Mohamed Boumarouan, 36enne di origini marocchine. L'assassino, che ora si trova al carcere di Treviso con le accuse di tentata rapina aggravata e omicidio preterintenzionale, secondo quanto emerso dalla prima ricostruzione dell'omicidio, avrebbe massacrato l'anziano con una ferocia inaudita solamente per una busta di surgelati e di merendine.
Ubriaco e drogato: ha massacrato il povero Adriano per merendine e surgelati
Nel corso della mattinata di oggi, lunedì 28 marzo 2022, Mohamed Boumarouan, 36enne di origini marocchine, nel carcere di Santa Bona con l'accusa di tentata rapina aggravata e omicidio preterintenzionale ai danni dell'83enne Adriano Armellin, aggredito a Pieve di Soligo nella serata di venerdì 25 marzo 2022, ha deciso di restare in silenzio di fronte al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Treviso durante l'interrogatorio di garanzia.
L'uomo è stato difeso da un avvocato del foro di Firenze che già in precedenza lo aveva assistito per altre cause di cronaca nella provincia toscana. Mohamed Boumarouan, nella serata di venerdì, si è introdotto nella casa di Adriano Armellin per rapinarlo. Venuto a contatto con l'83enne, ex elettrauto, il 36enne di origine marocchina lo avrebbe quindi picchiato selvaggiamente colpendolo ripetutamente alla testa, sbattuta contro il muro e colpita a bottigliate, e legandogli mani e piedi con una corda elastica. Nella fuga l'aggressore si è portato via solo una busta della spesa con all'interno merendine e surgelati. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, che hanno bloccato il 36enne poco dopo la rapina, l'uomo potrebbe aver agito alterato da alcool o droghe.
Adriano Armellin è stato trovato in casa agonizzante in una pozza di sangue dai militari dell'Arma. Portato d'urgenza all'ospedale Ca’ Foncello di Treviso, l'83enne ha cercato di resistere con tutte le forze che ha potuto, ma dopo 12 ore di agonia, la mattina seguente, il suo corpo non ha retto alle lesioni.
Chi è Mohamed Boumarouan
Mohamed Boumarouan, 36 anni, originario del Marocco e residente a Moriago della Battaglia (Treviso), è sposato e padre di tre figli. Fino ad una settimana fa l'uomo lavorava in un'azienda, con sede nel Quartier del Piave, impegnata nel campo della produzione di materassi. Nel suo curriculum criminale, tuttavia, ci sono diversi reati contro il patrimonio commessi anche fuori regione.
Il 36enne marocchino, secondo le indagini dei carabinieri, farebbe parte di una cricca di nordafricani che gravitano da tempo nella zona di Pieve. E' proprio tra di loro che i militari dell'Arma stanno cercano qualche indizio in più sul caso, nel tentativo di comprendere se fosse stato qualcuno ad aver indirizzato Mohamed Boumarouan a colpire proprio in casa di Armellin. Solo la visione delle telecamere di videosorveglianza della zona potrebbe dare maggiori risposte alle tante domande che circondano questo terribile omicidio.
Zaia: "Punizione esemplare per l'assassino"
Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, venuto subito a conoscenza della brutale vicenda di Pieve di Soligo, si è espresso con queste parole:
"Auspico il massimo della pena per il cittadino di origine marocchina che ha ridotto in fin di vita un innocente 83enne. Un anziano vedovo, che viveva da solo, completamente indifeso che è stato picchiato selvaggiamente nella sua abitazione nel tentativo di una rapina. Fatti di questa gravità non sono tollerabili in una società civile. Nessuno può essere giustificato nell’accanirsi contro una persona anziana, sola e fragile. Ora confido che la giustizia agisca rapidamente e che la punizione sia esemplare".