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UPI Veneto, l'allarme: "Manutenzione strade e scuole non si può fermare"

Stefano Marcon (UPI Veneto) nominato vicepresidente vicario UPI nazionale. I temi "caldi" su cui bisogna intervenire con urgenza.

UPI Veneto, l'allarme: "Manutenzione strade e scuole non si può fermare"
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UPI Veneto lancia un grido di allarme: la manutenzione di strade e scuole non si può fermare!

Stefano Marcon (UPI Veneto) nominato vicepresidente vicario UPI nazionale

Il ponte crollato ieri mattina in Provincia di Massa Carrara è l’ultimo di una serie di eventi che dimostrano l’urgenza di intervenire. Deve essere chiaro, ancora una volta che quando le Province dicono a gran voce, e dati alla mano, che il Paese ha bisogno urgente di manutenzione non è per fare allarmismo ma perché la presenza sul territorio ci consente di avere un quadro chiaro delle necessità.”

Parla così Stefano Marcon, Presidente UPI Venetoappena nominato Vice Presidente Vicario nel corso del direttivo UPI nazionale di ieri avvenuto via webex.

Le urgenze sottolineate dal neo vicepresidente vicario

Ecco i temi a supporto di questa dichiarazione:

Riconoscimento e valorizzazione del ruolo delle Province

Sin dai primi giorni di emergenza, le Province – anche oltre le proprie competenze formali – hanno assunto un ruolo attivo nella gestione degli interventi, operando in particolare a supporto dei Comuni, con attività di coordinamento sulla base degli indirizzi operativi generali emanati dalla Regione nell’ambito dell’unità di crisi.

Tale ruolo di coordinamento e assistenza tecnica ai Comuni risulta sempre più essenziale e richiede un espresso riconoscimento in tutte le sedi istituzionali.

Interventi urgenti del Governo per la sostenibilità dei bilanci delle Province e delle Città Metropolitane

Sono già molto pesanti gli effetti finanziari sui bilanci delle Province e delle Città Metropolitane conseguenti all’emergenza.

Profondo rosso per il mercato auto

A marzo, primo vero mese di impatto del Covid-19, il mercato auto segna un -85,4%; e così sarà presumibilmente anche nel mese di aprile. Gli introiti dall’IPT, imposta di iscrizione al pubblico registro automobilistico, rappresentano circa il 50% delle entrate tributarie degli Enti, necessarie per finanziare tutti i servizi. Sono molto probabili riduzioni o ritardi nelle riscossioni anche delle altre due fonti di finanziamento, l’imposta sulle assicurazioni RC auto e il Tributo per l'esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell'ambiente Gli Enti devono inoltre affrontare maggiori spese determinate dall’emergenza, dalle pulizie straordinarie e interventi di sanificazione degli edifici istituzionali e scolastici, alla protezione civile, alle dotazioni informatiche per attivare il lavoro agile. Senza un intervento consistente e concreto del Governo per compensare le minori entrate, sarà impossibile assicurare la gestione dei servizi.

Situazione finanziaria dei Comuni ancora più grave

Ci siamo trovati in trincea e con armi spuntate. Bene hanno fatto ieri ANCI e UPI ad abbandonare il tavolo della Conferenza Unificata fino a quando non saranno recepite le istanze dei Comuni e delle Province – dichiara Marcon – è impresindibile la disponibilità di Fondi per gli investimenti. Ora è il momento, con la fase 2 alle porte per fare ripartire Paese dopo il blocco delle attività, di attuare un immediato piano di investimenti che soltanto gli Enti Locali hanno la capacità di attivare in tempi rapidissimi. Si dia il via ad un grande piano di investimenti sui 130 mila chilometri di strade provinciali e sulle oltre 7.400 scuole superiori: le Province, nonostante l’emergenza stanno continuando a progettare. Possiamo aprire subito più di mille cantieri in tutta Italia per fare, finalmente, quell’opera di messa in sicurezza del patrimonio pubblico che manca al Paese e contribuire a far ripartire l’economia. Ai finanziamenti diretti agli Enti, anche anticipando al 2020 e 2021 le somme già previste nel bilancio dello Stato per i futuri esercizi, va unita un’importante opera di semplificazione normativa per accelerare le procedure di progettazione, approvazione dei progetti e affidamento dei lavori. Il riconoscimento formale e definitivo del ruolo di stazione appaltante alle Province e alle Città Metropolitane darebbe ulteriore supporto e accelerazione anche agli interventi dei Comuni, purché sostenuto anche con la possibilità di potenziare adeguatamente gli organici.”

“Ringrazio il Presidente UPI, Michele De Pascale, e tutti i colleghi Presidenti di Provincia per la fiducia. Ci aspetta un lungo e difficile lavoro di squadra con le Province in trincea.”

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