Confartigianato AsoloMontebelluna

Vaccini, Bosa scrive a Zaia: "Aziende protagoniste per somministrazione e acquisto dosi"

Il coinvolgimento proposto riguarderebbe sia la somministrazione, sia l’acquisto dello stesso con disponibilità a sostenere un eventuale sovrapprezzo.

Vaccini, Bosa scrive a Zaia: "Aziende protagoniste per somministrazione e acquisto dosi"
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Nella giornata di ieri Confartigianato Imprese AsoloMontebelluna ha inoltrato una lettera al Governatore Luca Zaia, ed oggi per conoscenza agli Assessori Regionali alla Sanità e alle Attività Produttive, dedicata alla proposta per il recepimento dei vaccini da farsi attraverso le aziende.

Vaccini, Bosa scrive a Zaia

Una segnalazione e proposta per incentivare la riapertura delle imprese e la distribuzione del vaccino anti Coivd19. Ecco il contenuto integrale della missiva inviata al presidente della Regione:

Gentile Governatore Luca Zaia,

sono Fausto Bosa, Presidente di Confartigianato Imprese AsoloMontebelluna, Associazione che raccoglie a sé oltre 2.500 realtà economiche del territorio, dall’Asolano al Montebellunese.

In qualità di rappresentante e portavoce di questa importante porzione di aziende, che muovono e nutrono la linfa economica della nostra area, mi sento in dovere di riportarLe la forte preoccupazione che incombe circa l’economia locale. Volontà nostra non è vestire i panni di esperti del settore, non è nostro compito e non abbiamo le competenze per farlo, ma ci preme far sentire la nostra opinione, dando per quanto possibile il nostro apporto, per giovare ad un sistema economico e sociale che giunge allo stremo.

La nostra Associazione riceve quotidianamente richieste di aiuto e di ascolto da parte di aziende che lamentano le incomprensibili chiusure o che, seppure attive, stanno subendo forti cali di fatturato; a completare il difficile scenario si aggiunge ora anche il pesante incremento del costo delle materie prime che rende sempre più incerto l’operare.

Se il primo lockdown si è rivelato una scelta impattante sull’andamento economico, questo secondo periodo di chiusura prolungata sta mettendo a dura prova le imprese, con effetti addirittura devastanti per alcune attività; abbiamo centri sportivi, piscine chiuse da mesi, per non parlare delle attività legate al mondo dell’intrattenimento o del turismo che stanno chiudendo.

Sappiamo tutti che il vaccino, unito al buon senso civico, è l’unica soluzione per uscire da questa pandemia; ciò che spaventa maggiormente però è l’incertezza legata alla gestione dell’approvvigionamento dello stesso, che attualmente non fa paventare orizzonti temporali definiti e di conseguenza una speranza chiara per la ripresa del sistema. Siamo consapevoli che le contrattazioni svolte a livello europeo non hanno favorito di certo il Bel Paese ma stiamo subendo gli effetti di un “dumping vaccinale” che mette in difficoltà molti paesi.

Seguendo le dinamiche dell’acquisto del farmaco, sembra di assistere ad un mercato dettato dal caso, senza regole e sul quale si stanno inserendo, giorno dopo giorno, nuovi operatori; addirittura giungono voci secondo cui recandosi in Paesi esteri sembra sia possibile vaccinarsi a frotte.

Ora, ovviando alle soluzioni strategiche sottobanco e dando fiducia ad un sistema sanitario Regionale che dovrebbe tutelare la salute del cittadino e quindi del proprio sistema sociale, crediamo che i nostri imprenditori con le proprie aziende possano ricoprire, anche in questa partita, un ruolo importante divenendo attori attivi nella campagna contro il Covid.

Condividiamo e sosteniamo appieno la proposta di riuscire a coinvolgere le aziende, nella somministrazione del vaccino internamente ai propri dipendenti, come già previsto dai recenti protocolli d’intesa che aderiscono alla procedura ora definita; molte aziende sarebbero altresì disposte a sostenere anche una spesa aggiuntiva per garantirsi l’acquisto dei vaccini stessi.

Il divario che vi è tra il costo che sta patendo il sistema economico, pur con gli aiuti simbolici (irrisori... o marginali) che dovrebbero arrivare alle imprese, è enormemente più alto del costo che le aziende sarebbero disposte a sostenere per tali acquisti (ticket), pertanto se anche vi fosse un sovraprezzo da sostenere per recepire con rapidità il farmaco sarebbero comunque l’onere minore.

Solo una massiccia campagna di vaccinazione può garantire un ritorno alla normalità alle imprese e ai propri lavoratori, e di conseguenza anche il ritorno ad un ritmo lavorativo ordinario. Per questo i vaccini vanno cercati dove vengono prodotti e acquisiti ad un prezzo anche superiore a quello contrattato dalle agenzie dell’unione europea, oserei dire “a qualsiasi prezzo”, citando la celeberrima frase del Presidente Draghi pronunciata nel luglio del 2012: “whatever it takes”.

Le nostre preoccupazioni, oltre che per l’andamento economico, si stanno spostando anche sulla frattura sociale che si fa sempre più forte e che non accenna a placarsi. Divario questo, dovuto soprattutto allo sbilanciamento tra il peso della crisi che grava su imprenditori e dipendenti privati, rispetto all’apparato della pubblica amministrazione, con il conseguente inasprimento psicologico-relazionale fra le persone.

Consci allora dell’importanza dell’intervento di ciascuno, auspichiamo che possa cogliere e sposare questa nostra proposta, fatta senza alcuna velleità di volerci sostituire al decisore pubblico. Rimaniamo ad ogni modo a completa disposizione per qualsiasi confronto.

 

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