Violenza sulla donne, atti persecutori e reati sessuali in aumento nella Marca. Conegliano, arriva una stanza per le vittime - VIDEO
Oggi, 25 novembre 2020, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. I dati nazionali e quelli trevigiani. Con una novità...
Campagna di sensibilizzazione per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza sulle donne.
Un anno di "Codice Rosso": i dati
“La violenza di genere è un crimine odioso che trova il proprio humus nella discriminazione, nella negazione della ragione e del rispetto. Una problematica di civiltà che, prima ancora di un’azione di polizia, richiede una crescita culturale. E’ una tematica complessa che rimanda ad un impegno corale. Gli esperti parlano di approccio olistico, capace di coinvolgere tutti gli attori sociali, dalle Istituzioni, alla scuola, alla famiglia”.
Con queste parole del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli, si apre la pubblicazione realizzata dalla Direzione centrale della polizia criminale in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre.
L’obiettivo è quella di fornire un’analisi specifica dei dati disponibili provenienti da tutte le forze di polizia perché “ogni strategia complessa, che risente peraltro di retaggi culturali completamente superati, di stereotipi e pregiudizi, deve fondarsi su di un’approfondita conoscenza delle problematiche, basata su di un solido patrimonio informativo”, sottolinea Vittorio Rizzi, alla guida della Direzione centrale della polizia criminale che ha preparato la pubblicazione.
I numeri nazionali
I dati sono anzitutto quelli relativi ad un primo bilancio ad un anno dall’entrata in vigore, avvenuta il 9 agosto 2019, del cosiddetto “Codice Rosso”, legge 19 luglio 2019, n.69, che ha introdotto nuovi reati e ha perfezionato i meccanismi di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.
Dei quattro delitti di nuova introduzione, quello che ha fatto registrare più trasgressioni (1.741 dal 9 agosto 2019 all’8 agosto 2020), spesso sfociate in condotte violente nei confronti delle vittime, è la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare (art. 282-bis cpp) o del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (282-ter cpp) o la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare (ar. 384-bis cpp). Le regioni dove si sono registrate più violazioni sono la Sicilia, il Lazio ed il Piemonte. 11 reati in un anno relativi al delitto di costrizione o induzione al matrimonio (art. 558-bis cp), altra figura introdotta dalla legge 69/2019 e volta a contrastare il fenomeno dei cosiddetti matrimoni forzati e delle spose bambine: il 36% delle vittime è risultato minorenne.
Il reato di deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso di nuova introduzione (art. 583-quinquies cp) prevede l’ergastolo se dal fatto consegua un omicidio. Dei 56 casi denunciati, il 76% hanno riguardato vittime di sesso maschile e gli autori sono al 92% uomini: segno che tali fattispecie si riferiscono ad ipotesi di reato prima inquadrate nel delitto di lesioni personali gravissime di cui all’art. 583, comma 2, n.4 (abrogato dalla l. 69/2019) e non riconducibili alle dinamiche uomo/donna.
Ultimo reato introdotto dalla l. 69/2019 è la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, cosiddetto revenge porn (art. 612-ter cp). Dei 718 reati denunciati, l’81% hanno riguardato vittime di sesso femminile (per l’83% maggiorenni e per l’89% italiane), episodi distribuiti nell’anno con un andamento altalenante e un picco nel mese di maggio con 86 fattispecie. La regione che registra più denunce è la Lombardia, seguita da Sicilia e Campania.
La situazione a Treviso e provincia
Oggi 25 novembre si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Numerose sono le iniziative organizzate per sensibilizzare le vittime di violenza fisica o psicologica a chiedere aiuto alle Forze dell’Ordine. Anche la Polizia di Stato, attraverso il progetto “Questo non è amore” iniziato quattro anni fa, ha favorito momenti d’incontro e di informazione per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza sulle donne e violenza di genere; momenti che hanno lo scopo di rompere l’isolamento e il dolore delle potenziali vittime, offrendo il supporto di un’équipe di operatori specializzati appartenenti alla Divisione Anticrimine, alla Squadra Mobile e alla Squadra Volante.
Per una donna che crede di essere innamorata non è sempre facile comprendere il significato delle azioni subite o tende a giustificarle; inoltre, ancora molte donne tacciono perché hanno paura di denunciare per timore di aggravare la propria situazione o, più grave ancora, hanno paura di non essere credute. Fortunatamente, grazie al costante impegno di tutti gli attori istituzionali che operano sul campo, negli ultimi anni sta crescendo il numero delle vittime che prende coscienza e si rivolge alla Polizia di Stato che, grazie alle competenze degli operatori specializzati e ai numerosi strumenti amministrativi e penali, quali l’ammonimento, provvedimento adottato dal Questore, o il divieto di avvicinamento, adottato dall’Autorità giudiziaria, offrono supporto e restituiscono fiducia a tante vittime di violenza.
Rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, quest’anno risultano un lieve aumento le denunce per atti persecutori: 73 (2019)-97(2020) e violenze sessuali: 33 (2019)- 37 (2020), mentre sono diminuiti quelle per maltrattamenti contro familiari e conviventi: 124 (2019) – 110 (2020). Continua da parte dei poliziotti della Questura di Treviso la campagna di sensibilizzazione anche in questo periodo di emergenza sanitaria, attraverso conferenze on line e la distribuzione di brochures presso numerosi uffici della Polizia di Stato della provincia aperti al pubblico.
Una stanza per le vittime indifese a Conegliano
In occasione della giornata internazionale contro la violenza di genere, la Questura di Treviso ha inoltre comunicato che è stata approntata una nuova sala per le audizioni protette delle vittime di violenza presso il Commissariato P.S. di Conegliano. La stanza, allestita dall’Associazione Soroptimist Club di Conegliano – Vittorio Veneto nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé”, è stata arredata per ospitare le vittime di violenze ed eventuali figli minori e ricordare una giovane donna, Irina Bacal, vent’anni, vittima di femminicidio il 19 marzo 2017.
Il nuovo ambiente, accogliente e corredato di giochi, arredi ad hoc e decorazioni dedicate ai più piccoli, verrà utilizzata dalla polizia per l’ attività di polizia giudiziaria, escussioni e denunce nei riguardi delle fasce più deboli. Costituisce un’ area dedicata e confortevole per le persone che trovano il coraggio di raccontare le loro vicissitudini, al fine di contemperare le esigenze investigative con quelle di tutela dei minori, delle donne e di ogni altro soggetto vittima di maltrattamenti, violenze sessuali o stalking. Lo scopo è trasmettere serenità, garantire la privacy e ricreare ai fini dell’ascolto un ambiente in cui si evita di usare il telefono e la donna possa sentirsi ancora più a suo agio, evitando il rischio della vittimizzazione secondaria quale esposizione a nuove sofferenze.
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