Zaia all'attacco: "Pronti a reggere l'onda d'urto". Intanto aumentano i dimessi
Appuntamento quotidiano con il presidente della Regione: il punto della situazione con un "bollettino di guerra".
Stare in casa è la vera cura per il Coronavirus: lo ribadisce il presidente Luca Zaia nella conferenza stampa di oggi, 26 marzo 2020. Fuori solo chi ha necessità impellenti.
Una strategia vincente
Stare in casa rallenta davvero il contagio: portando avanti questa strategia e mantenendo un atteggiamento “prudente e non eroico” sarà possibile battere il virus. La possibilità di contagio è reale e bisogna evitarla, usando i già diffusi sistemi di protezione per naso e bocca e lavandosi spesso le mani.
Anche trentenni tra gli intubati
Una forte critica a quanti credono che si tratti di un virus che attacca solo soggetti in là con l’età.
“Sarebbe vomitevole pensare che, anche se sono anziani, non vanno tutelati”
Tra i contagiati ci sono anche adolescenti e giovani, già ricoverati in terapia intensiva. Che fare, quindi? Il volontariato deve tutelare over 70 perché sono le fasce più deboli: bisogna evitare di far loro visita e, anche se si tratta di un grande sacrificio, bisogna farlo per il loro bene. La sanità risponde ma ciò dipende anche dalla “qualità” del paziente che arriva: un asmatico o un cardiopatico è più difficile da curare, quindi bisogna assolutamente evitare in contagio.
Siamo pronti per una buona onda d’urto
I materiali che dovevano arrivare sono stati consegnati ma ciò non vuol dire che i veneti possono stare tranquilli. Chi arriva in terapia intensiva “gioca alla roulette russa” e rischia seriamente di non farcela: bisogna quindi stare in casa e ridurre al minimo i contatti.
“Non costringetemi a fare ordinanze cattive”
Il presidente consiglia di fare scorte settimanali per la spesa e per i farmaci, così da poter rimanere in casa il più possibile. Un consiglio anche per i bambini: fare videochiamate con i nonni per evitare il contatto e far loro compagnia.
Se mi ascoltate, ne veniamo fuori con il sorriso. Se non mi ascoltate, ne veniamo fuori con le bare. (…) Conosceremo davvero il virus solo quando ne verremo fuori.
Arrivano ancora donazioni
Passati oggi i 13 milioni di euro donati per l’emergenza sanitaria ma si continua a cercare fondi. Tra coloro che hanno contribuito, il presidente cita Paolo Fassa (titolare di una nota ditta di intonaci) che ha donato 500 mila euro, Rino Mastrotto Group che offre altri 500 mila euro e Mauro Fanin (proprietario di un’azienda produttrice di cereali e farine) che ha versato altri 500 mila euro.
Mai perdere le staffe: continueremo ad essere fermi perché alla fine ne verremo fuori.