Salvò i gessi di Canova

Cavaso del Tomba celebra i 100 anni della morte dello scultore Francesco Sartor

Fino al 23 maggio a Villa Premoli la mostra corredata da appuntamenti musicali e convegni di carattere storico e artistico

Cavaso del Tomba celebra i 100 anni della morte dello scultore Francesco Sartor
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Saranno i colli asolani a fare da sfondo all'esposizione “Francesco Sartor. Omaggio a 100 anni dalla morte” che gli organizzatori hanno pensato di allestire nella splendida Villa Premoli, ricchezza settecentesca di Cavaso del Tomba.

Uno scultore radicato nel suo territorio

Fino al 23 maggio ci sarà la possibilità di immergersi in un percorso espositivo ricco di vita e arte di Francesco Sartor, un artista scultore che ha saputo rivestire ruoli civili nella comunità in cui viveva, ricoprendo cariche all’interno della stessa e impegnandosi direttamente, al quale si devono sicuramente interventi che hanno garantito fino ad oggi ai posteri la possibilità di fruire di opere d’arte a forte rischio di distruzione negli eventi bellici.

Sartor nacque nel 1865 a Cavaso del Tomba e il suo nome ha un legame diretto con la scuola di Antonio Canova del quale frequentò la Gypsotheca per gli anni di formazione. Origini contadine, Sartor manifesta da subito la passione per l’arte e la scultura.  Nel 1879 gli viene concesso di studiare un anno a Possagno presso lo scalpellino Tonino Pasin, frequentando parallelamente il Collegio Canova e la stessa Gypsotheca. Una sua prima opera è proprio un medaglione in marmo con il profilo di Antonio Canova.

Uomo di fede, impegnato nella comunità

Quindi si sposta a Venezia per proseguire la sua formazione artistica presso lo studio dello scultore Augusto Benvenuti. Molte le commissioni ricevute, anche da “poteri forti” come la Chiesa (Sartor è uomo di fede): si passa dai medaglioni di Garibaldi e Vittorio Emanuele commissionati dal Comune di Asolo, al busto del Cardinale Sarto, patriarca di Venezia, quasi agli albori del 1900 e foriero di una stretta collaborazione con il futuro papa Pio X. Lo Scultore è punto di riferimento per la comunità dove ricopre cariche (fu consigliere comunale, presidente della cassa rurale) e nella quale si spende per la salvaguardia del patrimonio artistico: importante traccia di questo impegno, è la tutela dei gessi canoviani di cui seguì personalmente l’imballo prima di partire profugo, dopo l’ordine di evacuare Cavaso durante la Guerra nel 1918.

La mostra per il centenario. Evento il 1° maggio

Per volontà dell’Amministrazione comunale di Cavaso, a cento anni dalla morte avvenuta nel 1920 (fu colpito dal tifo) è nata la Commissione celebrazioni Francesco Sartor che ha collaborato con il Gruppo di ricerca storica Francesco Sartor che da anni lavora sulla figura dell’Artista per l’organizzazione della mostra che raggruppa una serie delle sue opere.

All’inaugurazione online avvenuta il 24 aprile, seguono moltissimi eventi in questo mese di celebrazioni, come quello del 1° maggio (alle 16.30), il Convegno & Concerto “Tra arte e guerra”. La curatrice della mostra, Moira Mascotto, e la dottoressa Federica Bertoli presenteranno l’Artista, l’esposizione e gli anniversari sartoriani con un collegamento con Possagno, Canova e gli eventi della Prima Guerra Mondiale. Segue un concerto di Roberto Loreggian su musiche di Bach.

Durante tutti i fine settimana di apertura sono previsti appuntamenti musicali e convegni di carattere storico e artistico.

La ripartenza consente la presenza di dieci visitatori contemporaneamente, e qualora i posti non fossero disponibili, l’organizzazione ha previsto una diretta streaming sulla pagina ufficiale delle celebrazioni @celebrazionifrancescosartor o su link zoom (mail su prenotazioni@francescosartorscultore.it).

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