Sgarbi a Castelfranco per una lectio magistralis su Giorgione, l'intervista al grande critico d'arte
La serata è inserita nell’ambito della rassegna "Notti Magiche" promossa dall’amministrazione comunale castellana.
Sarà Giorgione il protagonista della lectio magistralis del professor Vittorio Sgarbi in programma sabato 31 Luglio alle 21.00 all'Arena Estiva del Teatro Accademico ci Castelfranco Veneto, città che diede i natali al grande pittore del '500, importante esponente della scuola veneta.
L'evento in occasione della rassegna "Notti magiche"
Una serata unica a livello nazionale, organizzata dalla AMC Eventi e Comunicazione S.r.l e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Castelfranco Veneto, ed inserita nell’ambito della rassegna "Notti Magiche" promossa dall’amministrazione comunale castellana. Spiega l’assessore alla cultura, Roberta Garbuio : “La lectio magistralis rappresenta senza dubbio una delle serate di punta di tutta la programmazione estiva organizzata dal Comune. Avere il professor Sgarbi a Castelfranco Veneto è un piacere ed un onore perché pochi critici d’arte conoscono così bene l’arte ed il valore di uno dei pittori più enigmatici, quale fu Giorgione”.
L'intervista a Vittorio Sgarbi
Il suo è un ritorno a Castelfranco Veneto, città alla quale è affezionato.
Il mio legame con Castelfranco Veneto risale ad oltre 40 anni fa, al 1978, quando partecipai alle iniziative promosse in Città in occasione del 500° anniversario della nascita di Giorgione. Da allora il mio interesse per l’artista non venne mai meno.
Tra l’altro quando era Sottosegretario ai Beni culturali contribuì a salvare la Pala di Giorgione.
Parliamo di circa 20 anni fa quando il capolavoro di Giorgione, simbolo della straordinaria pittura dell’artista castellano, venne sottoposto ad un importante intervento conservativo. Ebbene, ci fu un momento in cui l’allora amministrazione comunale temette che l’opera non rientrasse più a Castelfranco Veneto, dopo il restauro e dopo essere esposta alla mostra "Giorgione. Le meraviglie dell'arte" alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, perciò mi spesi personalmente per accelerare i tempi e riportare quanto prima la Pala in Città.
Perché dedicare una serata esclusiva a Giorgione?
Perché Giorgione fu un artista straordinario, uno dei maestri più rappresentativi e ancora misteriosi del Rinascimento, autore di capolavori meravigliosi, nonché uno degli artisti al quale Caravaggio, a cui ho dedicato la mia ultima pubblicazione, guardò con maggiore passione.
Quali sono le influenze che Giorgione ebbe sul pittore milanese?
Caravaggio è per antonomasia il pittore della vita ma i primi elementi di questo tipo di approccio alla pittura risalgono già al Giorgione. Penso ad esempio al ritratto d'uomo Terris conservato nel San Diego Museum of Art ed il cui realismo diventa tratto distintivo dell’opera caravaggesca.
Una nefasta curiosità: Giorgione e Tiziano morirono di peste, l’uno nel 1510 a soli 32 anni a Venezia a causa della peste e Tiziano nel 1576. Possiamo fare dei parallelismi con l’epoca pandemica che stiamo vivendo?
Il peso che oggi diamo alla pandemia è esorbitante, tale per cui per superare l’emergenza sanitaria il vaccino è praticamente obbligatorio. All’epoca invece la Chiesa rendeva la peste meno curabile dal punto di vista clinico ma indicava una strada di speranza. Oggi la chiesa sembra aver rinunciato a questo ruolo: per mesi le chiese sono rimaste semi-chiuse o ad accesso contingentato mentre all’epoca sulla gestione della malattia prevaleva la certezza che Dio avrebbe garantito la salvezza.
A proposito di Tiziano, in queste settimane si sta lavorando ad un accordo di programma per la collaborazione e la promozione in forma associata di azioni e iniziative tra il Museo Gypsotheca Antonio Canova di cui lei è presidente della Fondazione, il Museo Casa Giorgione e il Museo Casa Tiziano
Già, è un’occasione per favorire la conoscenza di tre artisti straordinari che dimostrano la ricchezza di questo territorio dal punto di vista artistico e culturale che ha dato i natali anche a figure come Andrea Palladio e Carlo Scarpa: una costellazione di maestri di fama internazionale che hanno reso questa parte d’Italia fertile dal punto di vista artistico.