Confartigianato Imprese

Castellana: aumenta il valore aggiunto del territorio, ma manca la forza lavoro

L'incontro “Un progetto per il domani” organizzato da Confartigianato Imprese Castelfranco Veneto. Dato in controtendenza: aumentano i residenti, diminuisce il numero degli stranieri

Castellana: aumenta il valore aggiunto del territorio, ma manca la forza lavoro
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La panoramica socio-economica del territorio castellano e trevigiano presentata ieri sera durante l’incontro “Un progetto per il domani” organizzato da Confartigianato Imprese Castelfranco Veneto.

Castellana: aumenta il valore aggiunto del territorio, ma manca la forza lavoro

Conoscere a fondo il territorio per avviare strategie condivise. Con questo spirito la Confartigianato Imprese di Castelfranco Veneto ha organizzato l’incontro “Un progetto per il domani” tenutosi ieri sera presso il Ristorante Fior a Salvarosa. Un appuntamento in cui sono state coinvolte le amministrazioni comunali della castellana e diverse associazioni del territorio per approfondire le dinamiche che si stanno verificando a livello demografico ed economico.

“Questo incontro nasce dalla volontà di condividere un progetto per avviare attività condivise. Analizzare il nostro tessuto economico, incrociando numeri che ci permettono di conoscerlo più a fondo, ci permette di prevedere e anticipare con delle azioni concrete fenomeni rilevanti – ha commentato Maurizio Cattapan, Presidente Confartigianato Imprese Castelfranco Veneto – I mercati stanno cambiando, le imprese stanno cambiando e per questo motivo il nostro invito alle amministrazioni e alle associazioni presenti qui oggi è quello di fare lavoro di squadra per creare iniziative e strumenti che ci permettano di agire di conseguenza, intervenire tempestivamente su situazioni critiche e allo stesso tempo valorizzare le potenzialità del territorio, per il bene delle imprese, delle Città e dei cittadini.”

Aumentano i residenti, diminuisce il numero degli stranieri

Da una ricerca di Confartigianato Imprese Oderzo-Motta, presentata dal Segretario Andrea Faloppa, se in Veneto nell’ultimo decennio si è registrato un calo di residenti -0,50% e un aumento degli stranieri +7,41%, a Treviso il numero di residenti sale (+0,21%) e quello degli stranieri diminuisce (-4,74%), dato che si intensifica nella Castellana con un +0,93% di residenti e un -9,28% stranieri. Questi vanno a concentrarsi in aree specifiche in cui c’è richiesta di lavoro non specializzato e in Comuni dove il costo della vita è inferiore. Dallo studio, emerge però anche una tendenza generale che riguarda Italia e anche il Veneto, ovvero che la radicazione dei residenti al loro territorio di origine, soprattutto per quanto riguarda i giovani, si sta sempre più riducendo perché la tendenza è quella di spostarsi in aree vicine a servizi e lavoro.

Marcata la diminuzione della forza-lavoro in età 25-50

Per quanto riguarda la forza-lavoro, emergono dati significativi sulla diminuzione della fascia d’età più significativa, quella tra i 25 e i 50. Seppur meno accentuata rispetto i dati della provincia di Treviso (-18,5%), nell’ultimo decennio questa fascia è calata del -17%. In flessione anche le classi under 13, in particolare -24% quella 0-5 anni. In crescita invece le fasce over 50, in particolare quella degli ultranovantenni (+64%). Dato condiviso anche dalla CGIA Mestre, e nello specifico dal Segretario Renato Mason e dal ricercatore Daniele Nicolai, che all’incontro ha portato uno studio sugli andamenti macroeconomici e territoriali.

“La conseguenza di questa diminuzione della fascia d’età produttiva è che viene a mancare sempre più manodopera. A causa di questo fenomeno, le imprese sono costrette a rinunciare a opportunità di crescita” - commentano dalla CGIA.

Il numero delle imprese cala, ma aumenta il numero dei dipendenti

Si registra un effetto di polarizzazione secondo la ricerca di Confartigianato, dove diminuisce il numero delle imprese nella castellana e a Treviso e inversamente crescono il numero dei dipendenti che migrano verso aziende più grandi. Aziende che così diventano individuali. Un aspetto problematico però se si pensa che nella castellana, in linea con Treviso, il 74% delle imprese non hanno dipendenti e in queste ditte individuali il 30% sono gestite da imprenditori con classe d’età 51-60 e per il 28% da over 61, quindi, secondo la stima dell’associazione, nell’arco di 20 anni circa il 60% degli attuali imprenditori individuali avranno superato i 70 anni di età. Una tendenza che mette a rischio il futuro delle imprese artigiane, soprattutto per la mancanza di turn-over generazionale.

Il valore aggiunto del territorio cresce, ma si deve investire in infrastrutture

Una panoramica sul territorio è stata fornita anche dalla CGIA di Mestre, che ha evidenziato tratti economici positivi per la Provincia di Treviso. Il trevigiano in termini di valore aggiunto ha superato il livelli pre-Covid già nel 2022 (+2,7%), un risultato influenzato soprattutto dalla spinta industriale ed è al secondo posto nella classifica delle esportazioni venete.

“Per continuare a stimolare il territorio - sottolineano dalla CGIA - la soluzione è quella di potenziare le infrastrutture e investire su innovazione, digitalizzazione e banda ultralarga. Inoltre, bisogna avviare iniziative che coinvolgano zone omogenee dal punto di vista socio-economico.”

A conclusione dell’incontro anche un intervento del Presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana Oscar Bernardi.

“L'imprenditore artigiano oggi ha difficoltà a prevedere quello che succederà da qui a pochi mesi a causa delle situazioni che cambiano in modo repentino. Questa panoramica ci dà la sensazione di dove siamo attualmente, questi problemi sono reali e dobbiamo preoccuparcene adesso. Questo è l'unico modo per capire dove possiamo e vogliamo andare. Ma per raggiungere nuovi obiettivi, dobbiamo lavorare tutti insieme.”

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