Crisi finanziaria all’Ospedale San Camillo di Treviso: arriva il commissariamento
Conti che preoccupano e gestione commissariata: il nosocomio sotto pressione tra debiti, tensioni sindacali e incognite sul futuro.

L’Ospedale San Camillo di Treviso, struttura privata accreditata gestita dall’Istituto Figlie di San Camillo, sta attraversando una fase critica dal punto di vista finanziario. Un buco di bilancio da diversi milioni di euro ha portato al commissariamento dell’ente, con la nomina di Gino Gumirato – ex direttore generale dell’ULSS di Mirano – come commissario straordinario incaricato del risanamento.
Segnali di crisi: stipendi in ritardo e debiti verso fornitori
I primi segnali della crisi erano già evidenti nei mesi scorsi: i lavoratori hanno registrato ritardi nei pagamenti degli stipendi e un preoccupante turnover del personale. La situazione si è aggravata nonostante l’importante sostegno finanziario pubblico: l’ULSS 2 Marca Trevigiana ha garantito un finanziamento annuo vicino ai 20 milioni di euro, a cui si è aggiunto un ulteriore milione per prestazioni ambulatoriali. Tuttavia, ciò non ha impedito l’accumulo di ingenti debiti, soprattutto verso i fornitori.
Bilanci alla mano: dati 2022-2023
Il deterioramento economico è ben documentato nei bilanci pubblicati sul sito ufficiale dell’ospedale. Nel confronto tra gli anni 2022 e 2023 emergono dati preoccupanti soprattutto per quanto concerne l'EBITDA (il margine operativo lordo), passato da €3.114.725 nel 2022 a €1.429.995 del 2023, con un crollo di oltre il 50%, segno di una forte riduzione della redditività operativa. Anche i costi del personale sono passati da €10.437.150 del 2022 a €10.917.372 del 2023, appesantendo i conti di circa mezzo milione di euro. Questi numeri dipingono il quadro di una gestione economica non brillantissima già nel 2023, con spese crescenti a fronte di un calo dell’efficienza finanziaria.
Lavoratori e sindacati in allarme
Attualmente l’ospedale impiega circa 240 persone. Il 6 maggio, durante un incontro con i rappresentanti sindacali, il nuovo commissario ha assicurato che non sono previsti tagli al personale. Tuttavia, la preoccupazione tra i dipendenti resta alta. I sindacati FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno definito la situazione “drammatica”, temendo ricadute sulla continuità dei servizi sanitari.
Obiettivo: risanare senza chiudere
Nonostante le difficoltà, l’attività sanitaria del San Camillo non si è mai interrotta. Ora il compito di Gino Gumirato sarà quello di riportare i conti in equilibrio, evitando che la crisi si ripercuota su pazienti, liste d’attesa e qualità dell’assistenza.
Trasparenza e responsabilità
I bilanci, pubblicati in modo trasparente sul sito treviso.figliedisancamillo.it, mostrano una situazione difficile ma ancora recuperabile. Resta da capire se saranno intraprese azioni correttive concrete e rapide, e se sarà fatta piena luce sulle cause profonde del deficit.