Frozza, dal Col dell’Orso alle Rive di Colbertaldo
Da quest’anno si produce anche il «Giovanin», un vino col fondo invecchiato tre anni realizzato in produzione limitata selezionando i filari migliori.
Frozza, dal Col dell’Orso alle Rive di Colbertaldo. Da sempre si produce vino nella famiglia Frozza, a Colbertaldo di Vidor. Ancora prima del ’900 i bisnonni Anna e Piero Frozza coltivavano i vigneti. Era Anna a occuparsi della vendita del vino, mentre Piero si occupava soprattutto di mandare avanti le altre attività dell’azienda agricola, la zootecnia e il seminativo.
Poi sono arrivati i nonni Giovanni e Agnese, che ebbero 4 figli. I due maschi, Ivo (papà di Stefano) e Pietro (papà di Giovanni), che rinsaldarono la tradizione. E’ da una trentina d’anni che l’azienda si è specializzata nella produzione vitivinicola, eliminando le stalle con le mucche da latte e realizzando l’attuale accogliente cantina dove vengono ricevuti i clienti ai quali viene proposta una degustazione dei vini e la visita al processo di produzione.
Circa 25 anni fa arrivò anche l’impianto di spumantizzazione e così nell’azienda Frozza fu raggiunta la filiera completa della lavorazione del vino. Un tempo si produceva quasi esclusivamente il vino della tradizione trevigiana, il vino col fondo.
Ora vengono prodotte oltre 100mila bottiglie l’anno, ma, nel rispetto proprio della tradizione famigliare, ancora viene venduto anche il vino in damigiana.
Sette gli ettari coltivati a vigneto. Buona parte, quattro ettari, sono nella zona denominata Col dell’Orso e il più ricercato, di Rive di Colbertaldo, in cui vengono coltivati i vigneti che daranno le uve per gli spumanti che prendono il nome del territorio. Altri due ettari sono nella zona Federa e i restanti nell’area del Fol.
Da quest’anno è entrato in produzione un vino del tutto speciale: «Abbiamo pensato di realizzare un vino che potesse racchiudere in sé note che richiamassero la storia di questo territorio e della nostra famiglia - ci spiega Giovanni Frozza -. Così è nata la selezione di vino col fondo che abbiamo chiamato Giovanin, il nome del nonno, realizzato con la vendemmia 2016. Un vino a rifermentazione in bottiglia prodotto con le uve della vendemmia di tre anni prima. Per farlo selezioniamo i filari più belli e vengono prodotte soltanto mille bottiglie. Si tratta di un vino - prosegue Giovanni - con zero zuccheri, essendosi totalmente consumati. Contiene note di erbe balsamiche, salvia e rosmarino, e aromi molto variegati che mutano con il passare del tempo. Potrebbe essere invecchiato anche fino a 10 anni. Il nostro vino più ricercato è senz’altro il Valdobbiadene Docg Rive di Colbertaldo Brut, uno spumante elegante, dai profumi floreali, che contiene sei grammi di zuccheri. Ma, il più conosciuto, è il Valdobbiadene Docg Col dell’Orso Docg, che produciamo ormai da 25 anni. Sono realizzati seguendo il metodo italiano, il Martinotti Charmat. Continuiamo anche a produrre un vino frizzante da tavola, proprio come si faceva una volta».