Conegliano Valdobbiadene

L'area di Conegliano e Valdobbiadene in corsa per il riconoscimento di "Città del vino 2026"

Qui, scuola, imprese, Enti ed Istituzioni sono già in rete

L'area di Conegliano e Valdobbiadene in corsa per il  riconoscimento di "Città del vino 2026"
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Non di una semplice etichetta si tratterebbe, ma della celebrazione di un territorio da record ed una occasione unica per la valorizzazione dei giovani e la sostenibilità della sua economia.

Qualità a livello mondiale

L'Assessore all'Agricoltura delle Regione Veneto, Federico Caner, in un suo comunicato odierno dichiara: 

“Le colline di Conegliano e Valdobbiadene sono simbolo mondiale di qualità e bellezza, un luogo in cui la cultura del vino si intreccia con la storia, l’arte, il paesaggio e i viticoltori, custodi di un saper fare tutto veneto. La candidatura a Città Italiana del Vino 2026 è molto più di un titolo: è la celebrazione di un territorio che ha saputo trasformare la propria tradizione in un paradigma di qualità e bellezza. E la Regione non può che sostenere questa istanza”.

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La caratura di un territorio unico

Il territorio che potrebbe essere accomunato in questa sfida è costituito da 14 Comuni dell’area di Conegliano e Valdobbiadene e ad essi l'Assessore ha promesso il suo sostegno.

Il premio “Città Italiana del Vino 2026” è promosso dalla Rete Europea della Città del Vino (Recevin) ed ai suoi promotori, l’area produttiva del Prosecco DOCG si propone con calendario di eventi in grado di raccontare al mondo il legame profondo tra vino, paesaggio, sostenibilità e innovazione.

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Vigneti di Valdobbiadene

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L'attrattiva del territorio

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L'unicità dell'ambiente

Scuola, imprese, Enti ed Istituzioni qui sono già in rete

Sarà l’occasione per mettere in rete Istituzioni, Associazioni, scuole e imprese, rafforzando l’immagine di un Veneto che non solo produce eccellenze, ma le vive e le valorizza come patrimonio condiviso.

“Sostenere questa candidatura – ha detto ancora Caner – significa offrire a tutto il Veneto un’opportunità straordinaria per consolidare la propria leadership anche nel turismo enogastronomico e culturale. Ricordo peraltro che le Colline del Prosecco, iscritte dal 2019 nel registro Unesco dei patrimoni dell’Umanità, sono la destinazione turistica che cresce di più in Italia, ed ha superato nel 2024 il mezzo milione di presenze per la maggior parte destagionalizzate. Il 2026 sarà un anno straordinario per il nostro territorio e per l’intero Veneto: le Olimpiadi invernali a Cortina porteranno lo sguardo del mondo sul nostro patrimonio culturale e paesaggistico, mentre Conegliano celebrerà i 150 anni della Scuola Enologica Cerletti, la più antica d’Italia, simbolo di eccellenza formativa e di innovazione nel mondo del vino. Grazie anche alla candidatura a Città del Vino, questo territorio può diventare la porta attraverso cui raccontare al mondo la nostra identità, i nostri paesaggi, le nostre eccellenze vinicole e la nostra capacità di accogliere con autenticità”.

Sia buon viatico per i giovani: prosit!

Insomma, la candidatura dell’area di Conegliano Valdobbiadene, non rappresenterebbe soltanto il riconoscimento di una tradizione vitivinicola che rende unico il Veneto nel mondo, ma anche un’occasione unica per valorizzare i giovani, le nuove generazioni di vignaioli, ricercatori e operatori del settore, protagonisti di un futuro sostenibile e innovativo.

Appunto: prosit!