Prosek vade retro, la normativa europea che promette di tutelare il "made in Treviso"
Coldiretti Treviso al lavoro a Bruxelles.
Visite informative del Consiglio trevigiano guidato dal presidente Polegato per affrontare i temi che spaventano l’agricoltura made in Italy.
Mai più Prosek
L’on Paolo De Castro sul caso Prosek ha annunciato la novità di una normativa comunitaria che impedirà il verificarsi di situazioni in cui uno Stato per un proprio prodotto richieda un nome uguale o simile ad una indicazione geografica già registrata:
“C’è un nuovo regolamento che stiamo presentando per evitare che uno Stato membro possa ripetere il rischio di utilizzare un nome geografico! Quindi vogliamo che diventi legge scrivendo chiaramente che non può essere utilizzato un termine che è una indicazione geografica già registrata in un altro Stato membro”.
Preoccupazione del sistema agricolo trevigiano
La direttiva nitrati che equipara un allevamento zootecnico ad una fabbrica inquinante, la carne sintetica che potrebbe entrare in produzione, il latte senza latte e i rischi delle mistificazioni sul mercato come il Prosek sono alcuni dei temi che stanno preoccupando il sistema agricolo trevigiano. Coldiretti Treviso al lavoro a Bruxelles per conoscere personalmente alcune dinamiche che rischiano di compromettere la qualità espressa dal primario di casa nostra.
Una delegazione dell’organizzazione più rappresentativa dell’agricoltura di casa nostra, guidata dal presidente Giorgio Polegato e dal direttore Giuseppe Satalino, in queste ore sta affrontando una nutrita serie di appuntamenti presso le istituzioni europee per toccare con mano le tante criticità che vedono l’Ue a volte artefice di scelte dolorose per l’agricoltura made in Italy e per gli stessi consumatori. Il primo incontro ha visto i rappresentanti di Coldiretti Treviso far visita nella sede di Coldiretti e in quella di Copa e Cogeca, la voce europea di agricoltori e cooperative agricole, dove si sono svolti degli interessanti incontri che hanno analizzato le prossime strategie della nuova Pac europea e del Farm to Fork, la proposta legislativa in tema di ambiente studiata per rendere sostenibile il sistema alimentare comunitario.
L’interrogativo è quale impatto queste nuove strategie possono avere su un'agricoltura di qualità come quella di casa nostra? E quindi ci si domanda anche se questi cambiamenti risulteranno sostenibili:
“Ricordiamo che Coldiretti è quell’organizzazione che ha voluto siglare un patto con il consumatore pretendendo l’indicazione dell’origine in etichetta e mettendoci la faccia per dare le giuste garanzie - sottolinea Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso - La sostenibilità per i nostri imprenditori agricoli è ormai da anni una priorità. L’importante è che, a fronte di questi sacrifici, poi l’Ue non permetta che sulle nostre tavole arrivino prodotti realizzati in giro per il mondo senza alcun rispetto per l’ambiente e per la salute umana. Sul versante Prosek merita un plauso l’on. De Castro e tutto il gruppo di lavoro che sta sostenendo la nuova normativa (vedi sotto) che eviterà simili casi che vanno a ledere i diritti acquisiti di un prodotto già registrato e tutelato”.