Asolo, casa rifugio per donne vittime di violenza

È stato l’unico progetto selezionato presentato per il bando regionale nel dicembre del 2018.

Asolo, casa rifugio per donne vittime di violenza
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Asolo, casa rifugio per donne vittime di violenza. È stato l’unico progetto selezionato, quello di Asolo, presentato per il bando regionale nel dicembre del 2018. Grazie a questa vittoria, la casa di rifugio per donne e minori vittime di violenza con sede ad Asolo riceverà un finanziamento dalla regione Veneto pari a 80mila euro. È quanto comunicato nell’ultimo Consiglio comunale di giovedì 27 giugno dal sindaco Mauro Migliorini e dalla consigliera Milly Buonanno, con voto favorevole dell’assemblea. Un progetto che, dichiara Buonanno: “risponde ai valori nei quali l’amministrazione comunale crede e ha sempre creduto”. Una manovra atta a supportare tutte quelle mogli, fidanzate e madri costrette a subire quotidianamente umiliazioni quasi sempre di natura psicologica, fino ad arrivare anche ad atti di violenza fisica. I dati relativi al 2018 sono chiari: le donne che hanno intrapreso percorsi di autonomia sono state 3256 per l’intero territorio regionale, ovvero 149 in più rispetto al 2017, dato che può essere interpretato come un aumento della violenza in casa o, semplicemente, di una maggiore presa di coscienza del proprio status di donna maltrattata. In Italia, due sono le strutture adibite per affrontare tale problematica: i centri antiviolenza e le case di rifugio. I primi sono aperti all’ascolto e all’informazione e si avvalgono di medici, avvocati, psicologi e volontari esperti nel settore che, oltre a consigliare la donna, valutano se sia il caso di prenderla in carico, ovvero se seguirla in un percorso personalizzato di autonomia e di uscita dalla violenza. Riferendosi allo scorso anno, in Veneto la percentuale di donne che hanno segnalato o inoltrato una richiesta di aiuto è allarmante: una ogni 300 donne residenti; un caso su tre si è poi tradotto in una effettiva presa in carico. A volte, però, l’assistenza che viene fornita dai centri antiviolenza non basta. Gli operatori decidono allora di allontanare la donna dalla propria residenza e di trasferirla in una casa rifugio - sulla quale vige la massima segretezza - al fine di tutelare la malcapitata. Non ci è infatti dato a sapere l’ubicazione di questa casa ad Asolo, né ovviamente i nomi di chi vi abita. Da parte nostra, possiamo però sperare che, grazie anche al nuovo finanziamento, queste donne possano finalmente condurre una vita dignitosa, lontane da chi diceva falsamente di amarle. Per la maggior parte dei casi, infatti, gli autori delle violenze sono coniugi  (60% dei casi) o ex coniugi (22%).

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