La provocazione dell'estrema destra

Casa Pound mette D’Annunzio in piazza San Carlo per… disobbedire

I militanti hanno posizionato la sagoma del "Vate" tracciando un parallelo tra l'ardimento dell'impresa fiumana e la rassegnazione ai tempi del Covid.

Casa Pound mette D’Annunzio in piazza San Carlo per… disobbedire
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Casa Pound posiziona la sagoma di Gabriele D’Annunzio a grandezza naturale accompagnato dalla scritta “Disobbedisco!”. L’installazione ha fatto capolino in decine di piazze italiane. A Treviso è spuntata di fronte a porta Santi Quaranta, a Vittorio Veneto, invece, in piazza Papa Giovanni Paolo I.

Natale di sangue

Gli attivisti di estrema destra ricordano così il Natale di Sangue a cento anni dall’evento che segnò il termine dell’Impresa di Fiume. Il vate D’annunzio, uomo d’azione e di letteratura, ne fu protagonista principe.

“Cento anni fa il Natale di Sangue suggellava l’impresa di Fiume (in Croazia, ndr). Dopo quindici mesi di occupazione, i volontari guidati da D’Annunzio si arrendevano solo ai bombardamenti ordinati dal governo Giolitti. Non senza aver opposto l’ultima resistenza e offerto l’estremo sacrificio. Da una parte il sangue di chi aveva dato tutto per l’Italia, dall’altra un governo di burocrati impegnati a salvare le proprie poltrone per non irritare le potenze straniere”.

Un parallelo, secondo il D’Annunzio di Casa Pound, con quanto sta accadendo oggi con la pandemia che preoccupa più degli ideali e della libertà individuale.

Non restare a casa

Un monito, secondo i militanti, che suonerebbe ancora attuale: i legionari fiumani “non sono rimasti a casa”, mettendo in gioco le proprie vite per l’Italia e la libertà.

“Cento anni fa i legionari ci ricordavano che ci sono principi più alti e più importanti della vita, che la vita stessa può essere messa in gioco per difendere la propria Nazione, il proprio popolo, per incarnare e rendere viva un’Idea. L’azione e l’esempio hanno sempre ragione. Cento anni fa, di fronte a un Governo pusillanime che ordinava loro di restare a casa, di subire passivamente i soprusi e di rinunciare a qualunque afflato eroico risposero: Disobbedisco!”.

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