Covid, Zaia: "Contagi, dati preoccupanti da Padova, Treviso e Verona" | +757 positivi | Dati 8 marzo 2021
AstraZeneca può essere somministrato agli over 65, cambia nuovamente il piano vaccinale del Veneto.
Aumentano i contagi in Veneto e sale la preoccupazione per le province di Padova, Treviso e Verona.
Il bollettino
Nuovo aggiornamento sull’andamento della pandemia in Veneto con il Governatore Luca Zaia che ha letto i numeri del bollettino di oggi, lunedì 8 marzo 2021 che vede eseguiti 4.115.501 tamponi molecolari mentre i rapidi sono 3.321.436. Nelle ultime 24 ore sono stati trovati 757 positivi che rapportati ai 10.260 tamponi sono 7,38% di incidenza. Il numero di positivi da inizio pandemia sono 343.267, i positivi isolati oggi a domicilio sono 29.514, il totale dei ricoverati è 1.400, suddivisi in 1.243 (+27) in area non critica e 157 (+4) in terapia intensiva. I deceduti sono 9.980 (+12), siamo l’ottava Regione d’Italia per mortalità, i dimessi sono 16.443. Il presidente della Regione del Veneto ha posto alcune considerazioni:
“Oggi abbiamo avuto una lunghissima videoconferenza con tutti i direttori delle Ulss, la situazione è di preoccupazione, mi spiace che qualcuno scrive che portiamo brutte notizie ma diciamo quello che accade. Prima i dati scendeva ora abbiamo 3 province che hanno una curva di crescita con una impennata della curva e sono Padova, Treviso e Verona. Noi non possiamo abbassare la guardia, oggi abbiamo deciso di uscire col nuovo piano di sanità pubblica ospedaliera in maniera prudenziale. Abbiamo davanti un vantaggio che è rappresentato dal fatto che abbiamo un’infezione anticiclica, adesso abbiamo un timido incremento che si può risolvere, ma non ve lo si dire, sicuramente avrà uno sfogo ma non a livelli che abbiamo conosciuto. Potrebbe andare a dei livelli di curva più bassi ma dobbiamo pensare ai Covid Hospital a un piano di ridurre alcune attività ospedaliere per lasciare spazio al team di cura di malattie infettive, alle terapie intensive e alle pneumologie. E’ come se avessimo bollettino meteo che non è di domani mattina ma del meteo che ci sarà tra una settimana. Abbiamo in mano un bollettino che ci dà una proiezione ma non con precisione delle prossime 24 ore. Il bollettino che abbiamo ci permette di ragionare come se arrivasse il brutto tempo, non è detto che arrivi. Il Veneto si preoccupa di questo”.
La sfida è prendere in carico tutti i pazienti
Il Governatore ha ribadito l’importanza di avere posti nelle terapie intensive:
“La storia epidemiologica come quella della Lombardia, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Toscana e l’Umbria è una storia simile nei giorni di calo e poi la ripresa che esordisce lentamente e poi la curva si impenna. Alla luce di tutto questo ci stiamo attrezzando. Oggi abbiamo la possibilità di far tesoro dell’esperienza di un anno, un anno fa eravamo nel pieno dell’epidemia, voglio dire che noi avevamo 464 terapie intensive in Veneto con mediamente 250-300 persone al giorno, eravamo in esubero con la programmazione rispetto a quello che dovevamo fare. Ora abbiamo 1016 posti attivabili, abbiamo portato a casa un centinaio di nuovi respiratori pronti per cambiare i vecchi espiratori. Se gli ospedali vanno in tilt c’è la preoccupazione di non riuscire a prendere in carico i pazienti, il vero tema è riuscire a prender in carico tutti”.
Possibile lockdown o zona rossa?
Il Governatore ha ribadito che si sente parlare di possibile lockdown nei week end o di zona rossa:
“Qualcuno parla di lockdown di fine settimana, di zona rossa. Per ora non ci sono certezze ma quello che è certo è che cercheremo di capire. Si torna in trincea e speriamo di avere le ultime fasi e uscirne velocemente”.
Sul tema scuole…
Zaia è tornato sull’argomento scuole:
“Sulle scuole, purtroppo nella dinamica del contagio hanno un ruolo, non è colpa dei ragazzi, non sono degli untori. Chiudere a scuola è una sconfitta a l’andamento della curva segue l’apertura o la chiusura delle scuole, chi ha aperto a gennaio ha chiuso le scuole. La variante oggi se dividiamo la popolazione 0-20, 20-40 e over, la prima fascia d’età è quella che pesa di più nei contagi, il virus ha ritarato la sua presenza. Il virus ha una sua intelligenza, le mutazioni alcune si fanno sentire come quella inglese e brasiliana che son più contagiose con le cariche virali alte e i pazienti si negativizzano in 13 giorni”.
Proseguono le vaccinazioni
Il Governatore, parlando dei vaccini ha affermato:
“E’ ufficiale che AstraZeneca può essere somministrato agli over 65, cambia nuovamente il piano vaccinale del Veneto. In Italia inoltre, per il secondo trimestre arriveranno 22 milioni di dosi di AstraZeneca e quindi almeno un milione di dosi arriveranno in Veneto. In circa 10 giorni arriveranno anche i vaccini Johnson & Johnson. In questo modo speriamo di riuscire ad arrivare a fare 45mila vaccini al giorno. Abbiamo inoltre chiesto l’apertura tutti i giorni, comprese anche le domeniche, dei centri vaccinali delle Ulss. Sarebbe meglio riuscire a vaccinare tutti per l’estate, per ora ricordo che a oggi abbiamo 141 ospiti delle case di riposo che sono positivi in Veneto, quindi sono pochissimi e significa che la campagna vaccinale nelle Rsa sta funzionando”.
Si lavora per il passaporto vaccinale
Zaia ha inoltre parlato del “passaporto vaccinale”:
“Stiamo lavorando al ‘passaporto vaccinale’, prima non ne parlava nessuno adesso sta diventando una realtà, noi non facciamo discriminazioni. Se uno non vuole fare il vaccino è giusto che faccia la sua scelta ma se vuoi salire in aereo o entrare in una struttura e ti viene chiesto di dimostrare che tu hai eseguito la vaccinazione non possiamo fare finta di nulla. Non è una mancanza di rispetto di chi non si vaccina. La vera sfida è vaccinare tutti, dobbiamo dire al turista che viene in Veneto che siamo Covid Free”.