Covid, Zaia: "Forse il vaccino già dall'Epifania" | +5098 positivi | Dati 12 dicembre 2020
Il Governatore Luca Zaia: "Abbiamo davanti altri mesi difficili, almeno cinque, e se partiamo dai dati attuali mandiamo al collasso la sanità".
Notizie drammatiche, come il numero di decessi registrati nell'arco di 24 ore. E altre che, invece, fanno ben sperare per il futuro. Come l'arrivo probabile del vaccino già dall'Epifania.
Covid, il consueto bollettino
Sono 2981631 i tamponi molecolari e 1318533 quelli rapidi somministrati dall'inizio della pandemia. 24186 quelli molecolari e 36413 quelli rapidi effettuati nell'arco di 24 ore per un totale di 60599 che hanno permesso di rilevare 5098 positivi per un'incidenza dell'8,41 per cento.
I positivi dall'inizio della pandemia sono invece 186549, ad oggi 88132, per 3224 ricoverati in totale. Di questi si trovano 373 in terapia intensiva, meno due rispetto a ieri e 2851 in area non critica, una ventina in più in sole 24 ore. Drammatici i numeri per quanto riguarda i decessi: 4769, più 110 solo ieri. 8499 sono i dimessi, più 160 rispetto a ieri.
Numeri preoccupanti quelli emersi alla consueta conferenza stampa del Governatore Luca Zaia per fare il punto della situazione epidemiologica del Veneto. Numeri che fanno emergere ancora una ampia diffusione del virus, soprattutto tra le fasce di età più giovani della popolazione, che seppur nella maggior parte dei casi si presenti in forma asintomatica, ha comunque delle conseguenze durissime sul sistema sanitario.
"Su 100 persone testate, otto sono positive - ha spiegato Zaia - E' fondamentale che i cittadini capiscano che siamo in una fase da governare. Altrimenti verremo governati noi da questo processo. Il distanziamento sociale è alla base di tutto. Essere area gialla non è un gioco a premi.
Ricordo che abbiamo delle restrizioni chiare. Il Dpcm di base prevede il coprifuoco alle 22, chiusura bar e ristoranti alle 18, chiusure centri commerciali per i fine settimana, divieto di assembramento e obbligo di mascherina. Questo di base: ulteriore restrizione è quella di dire e far capire ai cittadini di non assembrarsi. Alcuni non hanno capito".
In questa situazione ancora tesa, dunque, è richiesto un ulteriore sforzo da parte di tutti per contenere i contagi.
"La coda dei decessi è l'ultima a scendere ed è correlata al ricovero in ospedale - ha continuato - Ma ci dobbiamo mettere d'impegno. Il lockdown generale sarebbe una tragedia, ma se la situazione a livello regionale dovesse precipitare, ogni misura sarà adottata. Non sto invocando la chiusura totale, abbiamo gli strumenti per governare il processo. Ma dobbiamo essere ossessivi nel rispetto delle regole. Una parte della popolazione, quella meno esposta, i giovani, che vivono il virus diversamente dagli anziani.
Questa situazione non deve diventare un plateau per ondate successive. La narrazione della fase uno o due non ha più senso. Le fasi inizano e finiscono. Ma qui non è mai finito nulla. Abbiamo cinque mesi davanti. Non possiamo partire da qui. Così mandiamo al collasso la sanità. Ma ci sono anche notizie che ci fanno un po' ben sperare in questa valle di lacrime: dall'epifania dovremmo avere il vaccino".
La buona notizia
Al di là dei numeri drammatici, infatti, Zaia ha voluto dare un segnale di ottimismo sull'arrivo del vaccino, che sembra poter arrivare ben prima di quanto si sarebbe creduto. Le ultime notizie parlano dell'inizio della campagna vaccinale già dalla fine di queste feste.
"Ci sono cinque vaccini con modalità concettuali diverse che ci potranno dare una mano - ha concluso - Sembra che per l'Italia si potrà iniziare con i vaccini già dopo l'Epifania. E questa, se verrà confermata, sarà una notizia molto positiva. Prevediamo tre lotti, gennaio-marzo, marzo-giugno, giugno-settembre. Fine delle vaccinazioni. Questo il piano deciso con il Governo. I primi a riceverlo saranno gli anziani, i nostri amati nonni, e il personale sanitario. Secondo i piani nazionali l'ultimo vaccinato dovrebbe essere a settembre".