Covid, Zaia: "Positivo in classe? Senza focolaio si resta a scuola" | +668 positivi | Dati 5 febbraio 2021
Aggiornato il Piano di Sanità pubblica per quanto attiene le scuole e i luoghi di socializzazione. Le ultime novità presentate dalla dottoressa Russo.
Punto stampa da Marghera con ospite la dottoressa Russo, che ha parlato del Piano di Sanità pubblica regionale, con un aspetto anche sulle piazze delle città per lo spritz.
Bollettino aggiornato
+668 positivi nelle ultime 24 ore (2,11% di incidenza sui tamponi fatti), ricoverati 1.956 di cui 1746 (-21) in area non critica e terapie intensive 210 (-1), morti +25.
"Tutti i parametri attuali del Veneto, compreso l'Rt calcolato dai nostri esperti a 0,63%, fanno ritenere che resteremo in area gialla - ha detto Zaia - Immagino che non ci siano i presupposti di un cambio di colore".
Poi le consuete raccomandazioni a "non abbassare la guardia" e a indossare sempre la mascherina "perché la battaglia non è finita".
Governo Draghi e vaccini
Sulle fasi febbrili della formazione del nuovo Governo nazionale, con il presidente incaricato Mario Draghi impegnato nelle consultazioni coi partiti, il presidente Zaia ha detto:
"Le forze politiche devono essere ascoltate, c'è anche un voto qualitativo che la Lega rappresenta anche solo perché governa le regioni più produttive del Paese, ma mi fermo qui perché le mie ansie quotidiane non sono queste, ma la situazione sanitaria in Veneto".
Invece sulla ricerca dei vaccini "fai da te", il Governatore ha confermato: "C'è un mercato istituzionale che si sta muovendo, spesso alimentato da intermediari che bisogna tuttavia verificare. Ma ci stiamo lavorando e abbiamo avuto qualche incontro". Tra l'altro uno degli stabilimenti individuati in Italia per una possibile produzione di vaccini in proprio sarebbe in Veneto, in provincia di Padova.
Piano di Sanità pubblica aggiornato per le scuole
Ha preso poi la parola la dottoressa Russo, che ha aggiornato sul Piano di Sanità pubblica regionale. In particolare della sorveglianza in ambito scolastico.
"Abbiamo cercato, accogliendo anche le istanze arrivate dai genitori, di rendere sostenibile la presenza scolastica con la pandemia - ha spiegato l'esperta - E' il momento giusto questo per mettere in atto una sorveglianza che vorremmo poi mettere a sistema".
"Da metà gennaio il trend è in diminuzione e ha seguito sempre gli alti e bassi delle curve, i ragazzi rappresentano circa il 15 o 18% dei positivi totali. Che cosa vogliamo fare ora? Per mantenere la didattica in presenza il più possibile ma attuare un monitoraggio costante, ci appoggiamo ai Dipartimenti di prevenzione e chiediamo anche una mano ai Comuni".
"Nello specifico abbiamo ripreso il protocollo che prevede che, in presenza di un caso positivo a scuola, manterremo 'quarantena in classe', ma se non c'è un focolaio non verrà interrotta la didattica in presenza".
La novità è che questo protocollo verrà attivato anche per gli studenti delle elementari, fin dalla prima (non per le scuole dell'infanzia). Entro 72 ore dalla segnalazione gli alunni resteranno a casa fino al primo tampone e se saranno negativi rientreranno in classe. Al decimo giorno scatta il secondo tampone e, in caso di negatività, via libera.
Altra novità sarà la "rete delle scuole sentinella", sul modello dei medici o trappole sentinella (per la zanzara tigre). Per cui verrà fatto un tracciamento sulle scuole superiori, che saranno individuate in ogni provincia, tramite un monitoraggio settimanale. Poi ci sarà anche una sperimentazione per valutare la sostenibilità dell'auto somministrazione.
Per gli screening nei contesti di socializzazione, invece, verrà chiesto ai Comuni di mettere a disposizione un locale che fungerà da "punto tamponi" per chi va al bar o in altri contesti simili. Varrà in particolare per i giovani adulti fino ai 25 anni.