Primo maggio amaro, Zaia: "In Veneto a rischio 50mila posti di lavoro, 35mila nel Turismo"
“Sembra un controsenso festeggiare il lavoro in lockdown, invece diventa ancor più la festa di chi lavora rischiando la vita".
Calano i ricoverati, aumentano i guariti, ma i contagi seppure rallentati non si fermano: 138 positivi in più rispetto a ieri (il totale di chi ha contratto il Covid-19 in veneto è arrivato a quota 18098). Questi i dati sciorinati dal governatore Luca Zaia nella conferenza stampa di oggi, venerdì primo maggio 2020. Nel punto stampa abituale il presidente regionale ha parlato di una Festa dei lavoratori amara.
“Sembra controsenso festeggiare il lavoro in lockdown”
“Sono 50mila i posti di lavoro che il Veneto rischia di perdere, 35mila nel Turismo: la crisi coronavirus lascia danni sul tappeto - ha esordito Zaia - Sembra un controsenso festeggiare il lavoro in una situazione simile: col lockdown cosa si celebra? Beh, si festeggia diversamente il bene del lavoro, è una festa atipica: celebriamo la memoria, la storia, ma anche il lavoro, soprattutto di chi non ce l’ha, nella speranza che torni, o di chi è nella trepida attesa che riparta tutto”.
A causa dell’emergenza, piazze vuote, il pensiero va ai lavoratori che stanno sopportando uno stress mai visto prima: medici e infermieri in prima linea (per fortuna in Veneto ora tutti hanno dispositivi di protezione e sono sottoposti a tampone).
“Quest’anno diventa ancor più la festa di chi lavora rischiando la vita - ha continuato il governatore - mai nessuno avrebbe pensato che questo ordine di rischi sarebbe uscito dal farsi male in un cantiere o in fabbrica: oggi nella Sanità ci sono lavoratori che hanno perso la vita o si sono ammalati”.
Fase 2: “Scaglionare il lavoro”
Ci vorrà gran responsabilità dei singoli, secondo Zaia, soprattutto per evitare assembramenti. Ma è impossibile ora triplicare gli autobus, per cui la soluzione per regolare i trasporti pubblici in sicurezza sarà quella di scaglionare il lavoro.
Ne giorno dopo lo strappo della Calabria e la bacchettata con diffida del Governo, il governatore ha ribadito che non vi sono scontri con Governo, ma auspica aperture differenziate regione per regione.
I dati di ieri
Sono stati 20 i nuovi decessi, 138 i nuovi casi di Covid-19 (18098 in totale), con Verona e Padova sempre prime nella triste classifica regionale e Rovigo virtuosamente sempre fanalino di coda.
Calano i ricoverati che ora sono 1087, di cui 110 terapia intensiva. L’età media è di 66 anni.
Scendono a 6572 i pazienti in isolamento domiciliare, salgono infine a 8840 i guariti 446, in più rispetto a ieri.
Infine, nel giorno in cui a Vò Euganeo è partita la terza sperimentazione in collaborazione con l’Università di Padova, il presidente Zaia ha anche parlato della speranza di effettuare 30mila tamponi al giorno a partire da settembre (“Se arrivano le tre macchie nuove ordinate dalla regione”).